Rassegna stampa

Lamezia, il Papa e la partecipazione dei lametini ad un evento mediatico

  • Ottobre 10, 2011 23:37

Lamezia Terme, 10 ottobre – Quella di ieri è stata senza dubbio una giornata storica per la città di Lamezia Terme. Un evento che travalica la fede e proietta nel campo delle nuove forme di comunicazione.
Lo testimonia anche la partecipazione della gente di Lamezia e il tam tam sulla rete che ne è derivato. Sono davvero molti, in queste ore, i lametini che continuano ad inserire sui principali social network come Facebook e Twitter, così come su Vimeo o You Tube, foto e video dell’evento e del percorso cittadino del Pontefice.
Basta fare una piccola ricerca su internet e si avranno tanti piccoli contributi e testimonianze per immagini che danno il senso della partecipazione mediatica all’evento visita del Papa a Lamezia Terme. Insomma, al di là delle polemiche e della fede cattolica, in molti si sono ritrovati a far da testimoni ad un evento muniti di fotocamera o telefonino e dire a tutti: “guardate, c’ero anche io”. Non solo uomini e donne di fede, quindi, ma tanta gente tradizionalmente non praticante che ha partecipato all’ evento come naturale conseguenza di una società ormai ultra-massmediale. E il Papa che passa tra le vie del centro di Lamezia Terme rientra appieno nella casistica sociologica dell’evento mediatico.

lametino.it

Rassegna stampa il quotidiano

  • Ottobre 10, 2011 23:24

 

Il flop della visita del papa nella Calabria dei poveri

  • Ottobre 10, 2011 11:28

IL FLOP della visita del papa in Calabria è evidente anche alla questura di Catanzaro che ha quantificato le presenze nell’area tossica spianata della Sir in sole 40 mila presenze rispetto alle 200 mila presenze che la Curia calbrese aveva preventivato.Evidentemente i poveri di questa terra hanno preferito guardare l’evento da lontano. I poveri, in Italia,secondo l’ultimo rapporto Istat,  superano quota 8 milioni. Il 13,8% dell’intera popolazione, quasi 3 milioni di famiglie in difficoltà – l’11% del totale, sotto la soglia di povertà relativa e capace di contare su una spesa mensile inferiore ai 992 euro.  E l’ultima, riferita al 2010, incoraggia ben poco. Soprattutto per le regioni meridionali.  La maggiore incidenza di famiglie povere si registra, infatti, in tre regioni del Sud Italia: Basilicata, Sicilia, e “ovviamente” Calabria: l’incidenza della povertà relativa 2010, nel Mezzogiorno, nelle famiglie con tre o più figli piccoli sale dal 36,7% dell’anno prima al 47,3%, una “famiglia numerosa” su due. Il 68,2% del totale degli indigenti – o così definiti – è infatti meridionale: il 28,3% di questi è lucano, il 27 siciliano e il 26% calabrese. Certo non avevamo bisogno , per noi viviamo “terra terra”, del rapporto Istat, per sapere come si vive in questa Calabria. Basta andare in un ASL e vedere le file per chiedere l’esenzione del tiket e ti accorgi di quanta gente ci sia che non ha la possibilità neanche di comprarsi le medicine. L’ultima peraltro della nostra Regione Calabria è stata quella di togliere dall’esenzione i precari, quelli con il reddito basso. Basta un contratto minimo, e sei fuori dall’esenzione. Poi ci si meraviglia se la gente per sopravvivere si arrangia come può,anche illegalmente,  o ci si meraviglia se i giovani , non “se ne vanno” dalla Calabria, ma se ne scappano. Non esiste più alcun tipo di assistenza e di aiuto. Se sei povero, senza casa, senza lavoro, sono cavoli tuoi. E’ per questo che la ‘ndrangheta ingrossa il suo esercito. E’ l’unica attività “locale” che offre lavoro, prospettive di una “vita migliore”. E più le bande ‘ndranghetiste aumentano nei territori, più c’è bisogno di nuovi equilibri. I regolamenti fra bande rivali e famiglie, sono giunti ad un morto ammazzato ogni settimana. La media più alta d’Europa. Il vescovo di Locri mons. Giuseppe Fiorini Morosini, nelle indicazioni pastorali ai fedeli per il nuovo anno 2011-2012, a proposito di questa grave situazione  dice : “La legalità fa parte della moralità e che non si può presumere di essere cristiani continuando nell’adesione ad una qualsiasi associazione criminale. Né valgono a redimere le ostentate quanto vuote devozioni ai santi patroni e all’impegno nelle feste popolari, che spesso si vogliono condizionare e dominare per ragioni di prestigio e di potere”. Belle parole ma vedremo se mons. Morosini al prossimo funerale di qualche boss o aderente alla ‘ndrangheta lo farà entrare in Chiesa o se poi si affiderà al giudizio finale nell’al di là. Potrebbe essere un deterrente e qualcosa di terreno e  di concreto contro la ‘ndrangheta, così come lo fu la scomunica ai comunisti negli anni 50. Insomma in questa situazione ecco l’arrivo del papa, il capo di uno stato straniero nella nostra povera Calabria. Lo stato vaticano è uno degli stati  più ricchi del mondo. Un povero pensa di ricevere qualcosa da questa visita. Un buono per la propria famiglia, un aiuto finanziario per pagare il mutuo della casa, i libri per mandare i propri figli a scuola. Niente di tutto questo. Saremo noi poveri, noi senza casa, noi immigrati nei campi di Rosarno a pagare questa visita. E la pagheremo abbastanza cara.  Oltre due milioni di euro fra spese dirette ed indirette, cioè quattro miliardi del vecchio conio ! Fervono i preparativi intanto,per il 9 ottobre.  I funzionari della regione, i consiglieri regionali, gli assessori, il sindaco di Lametia in primis,il compagno Gianni Speranza,  saranno tutti corsi a comprasi un vestito nuovo, di quelli che si usano ai matrimoni importanti. Non vorranno sfigurare davanti alle telecamere di mezzo mondo.  E si cerca anche di superare qualche discrepanza nell’organizzazione dell’evento.  L’ultima notizia che attendevamo da Lametia era se i paninari ambulanti potevano vendere durante la messa nell’ex campo tossico della Sir durante la santa messa.  Ebbene dopo le sollecitazioni della Curia, alla quale si erano rivolti tutti i pii ambulanti, la Questura ha detto di si. Un sospiro di sollievo si è sentito per tutta la piana. I fedeli potranno essere rifocillati mentre il papa celebra. Porchetta calabrese ( esiste ?) e comunione. Un altro tipo di panino invece lo farà il Corriere della Calabria il nuovo settimanale diretto da Pollichieni. Dopo aver criticato, in un numero scorso, le eccessive spese del comune di Lametia, eccolo fare un panino – inserto nel giornale con l’evento papale. 1000 copie acquistate dalla Curia lametina per 4000 euro. Va bè, “Parigi val bene una messa”  disse Enrico IV di Francia quando abiurò il calvinismo per buttarsi giustamente nella fede cattolica. Sempre a proposito di panini, l’Istituto Professionale Alberghiero Einaudi di Lametia si occuperà di far mangiare il seguito papale . 40 fra cuochi e camerieri  dovranno sfamare e servire ben 250 commensali  ( più qualcuno che riuscirà ad infilarsi ) fra vescovi, preti, segretari,funzionari vari,sindaci. Sappiamo  anche, grazie ad una conferenza stampa fatta nel Pio istituto Alberghiero imbandierato per l’occasione di bandiere vaticane , che “ si  tratta di un buffet molto vario e ricco, che risalterà le tipicità nostrane (fritti vari, salumi, formaggi, composè di mare e terra, mini cocktail appetizer e mini dessert), tutto all’insegna della tradizione gastronomica calabrese con qualche rivisitazione in stile e che lasci anche libera la creatività dei giovani chef” . Ancora top secret, invece, il menù con il quale il Santo Padre pranzerà in Episcopio assieme al vescovo Cantafora e agli altri Presuli calabresi. La ditta che si occuperà del pranzo papale è la Ristor’Art che già da tempo ha presentato tutta una serie di menù per i quali, al momento, non si conosce la scelta.

Il 6 ottobre invece i laici calabresi hanno manifestato a Lametia per ricordare ai tanti calabresi poveri ed indigenti che il Comune di Lametia tanto povero da non poter concedere fondi per nessuno intervento negli ultimi anni, ha invece trovato un tesoro da regalare alla Curia. Un tesoro di ben due milioni di euro tolti alla società calabrese e pagati con i soldi dei contribuenti calabresi. Due milioni di euro per una visita ed una messa di un solo giorno. Ricordano i laici del comitato 9 ottobre, “per l’esattezza 1 milione 340 mila stanziati dal comune di Lamezia Terme e 600 mila euro deliberati dalla Provincia di Catanzaro e dalla Regione Calabria. A ciò va aggiunta l’area, in pieno piano API, offerta gratuitamente alla curia per la costruzione della nuova cattedrale e per la realizzazione di edifici dedicati all’istruzione, vale a dire, scuole private cattoliche. Ci sembra inoltre fuori luogo l’affermazione del sindaco Speranza circa il ribasso di aggiudicazione della gara per la sistemazione dall’area Ex SIR: affermare con entusiasmo che è stata aggiudicata una gara con un ribasso di circa il 40% (in realtà è del 49.32%) significa non aver chiaro cosa potrebbe rilevare un ribasso cosi elevato soprattutto in Calabria e nel resto del Mezzogiorno d’Italia.

La chiesa certamente non ha bisogno di tutti questi fondi pubblici perché al proprio patrimonio “sovrano” vanno aggiunti i circa 900 milioni di euro che ogni anno incassa tramite l’8 per mille, e le donazioni che arrivano da ogni parte del mondo. Inoltre il governo italiano l’ha esentata pure dal pagamento dell’ICI, nonostante una sentenza contraria della Corte Costituzionale e la minaccia della UE di aprire un processo all’Italia per “aiuti dello Stato a Enti ecclesiastici”.

Intanto la curia lametina ha messo in moto anche una macchina per fare ulteriore soldi. Magliette, cappellini,sedie di cartone,foulard,bandierine, basta ordinare, un quantitativo minimo di 50 pezzi ed eccoli direttamente a casa tua o nella tua parrocchia a prezzi stracciati. Addirittura è stato fatto anche un francobollo con annullo papale che potrà essere acquistato in tutti gli uffici postali. Per entrare nelle scuole,poi si sono inventati anche dei concorsi. Alla faccia dello Stato laico libero ed indipendente, tutti  gli alunni delle scuole primarie e secondarie potranno partecipare ad un concorso con un premio ( misero ) di 200 euro. Giusto per tenere viva l’attenzione sull’evento ed entrare nelle scuole. Ma il capolavoro papale resta il grande palco. Nemmeno i Pink Floyd nel loro concerto di Venezia erano arrivati a tanto. Un palco largo ben 40 metri trasportato a pezzi da  7 enormi  tir. Una struttura che dicono , non verrà smantellata  e che  resterà per un prossimo grande evento , si pensa ad una grossa star italiana. Resteremo con le bandierine del vaticano in mano davanti a questo grande palco costruito su un area tossica ! Questa è davvero una bella soddisfazione, una bella immagine della nostra Calabria. Ma il capolavoro della visita papale resta il viaggio da Lametia a Serra san Bruno che il papa farà in elicottero in visita ai certosini della Certosa. Cosa dirà a questi frati bruniani che vivono nella povertà e che riflettono davvero la sofferenza della gente calabrese non lo sapremo mai . Loro vivono del poco che gli da la terra che loro stessi coltivano, loro vivono dell’unico vestito che indossano, loro vivono nel silenzio, nella preghiera, nell’umiltà e soprattutto nello stare lontani da questa società in piena clausura pur comprendendola. Il contrario insomma di quello che è la chiesa cattolica oggi, assetata di danaro, sovvenzioni e soprattutto lontana mille miglia dalle vere esigenze della povera gente, quella gente che dice di voler aiutare sperperando milioni e milioni di euro ad ogni visita papale in giro per l’Italia. La popolazione di serra san Bruno da mesi è in lotta contro la chiusura dell’ospedale. In una lettera indirizzata al papa, il comitato cittadino, sindaco in testa, è stato chiesto un incontro con gli ammalati ed  i disabili . Chissà se fra un pranzo e l’altro, una messa e l’altra ci sarà tempo per loro. Ne dubito !

scirocco.blog.tiscali.it

Rassegna stampa Gazzetta del Sud

  • Ottobre 10, 2011 11:02

Gazzetta del sud 10 ottobre 2011 - Pagina regionale

 

Gazzetta del sud 10 ottobre 2011 - Pagina di Lamezia 1

 

Gazzetta del sud 10 ottobre 2011 - Pagina di Lamezia 2

Rassegna stampa corriere di Calabria

  • Ottobre 9, 2011 23:23

I due sindaci, il Papa e i temi della visita

Il sindaco di Lamezia Gianni Speranza, dando il benvenuto al Santo Padre, ha affrontato prevalentemente temi di carattere sociale, portando all’attenzione di Benedetto XVI luci e ombre del territorio calabrese. Il primo cittadino della terza città della Calabria ha preso spunto dalla simbolica trasformazione dell’area che ha ospitato la messa del Papa, quella dell’ex Sir, per parlare di «uno sviluppo mancato che non deve far dimenticare che nella regione esiste pure un’imprenditoria sana». Un’area interna alla zona industriale lametina che da oggi prende il nome del papa tedesco. Il sindaco Speranza, inoltre, ha inteso ringraziare i tanti volontari che hanno lavorato per la riuscita della visita del Papa, simbolo di un «mondo del volontariato che in Calabria deve essere assumere sempre maggiore importanza».
Non a caso durante la liturgia il Papa ha successivamente invocato l’impegno delle «Istituzioni» e «l’intercessione della Vergine» per «i problemi sociali più gravi di questo territorio e dell’intera Calabria, specialmente quelli del lavoro, della gioventù e della tutela delle persone disabili, che richiedono crescente attenzione da parte di tutti, in particolare delle Istituzioni». Il Papa ha poi esortato a «rinnovare la vostra amata Calabria». Ancora più accorato l’appello che il Santo Padre ha indirizzato alla Calabria, durante la sua visita a Serra San Bruno. L’ambiente delle nostre società va «bonificato», perché è «inquinato» da una «mentalità disumana dominata dagli interessi economici». Ha detto Papa Ratzingher, incontrando alcune decine di persone all’esterno della certosa. Per «bonificare» la società, ha spiegato Benedetto XVI, i monaci svolgono una funzione, e i monasteri sono «indispensabili». «Se nel medioevo i monasteri sono stati centri di bonifica dei territori paludosi, – ha detto papa Ratzinger dopo aver salutato l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, e il sindaco di Serra, Bruno Rosi – oggi servono a ‘bonificare’ l’ambiente in un altro senso: a volte, infatti, il clima che si respira nelle nostre società non è salubre, è inquinato da una mentalità che non è cristiana, e nemmeno umana, perché dominata dagli interessi economici, preoccupata soltanto delle cose terrene e carente di una dimensione spirituale. Nel discorso di benvenuto del sindaco Rosi, il rapporto tra la cittadina delle Serre e il monastero è stato centrale, scegliendo di puntare su un profilo esclusivamente spirituale. «Santità – ha detto il primo cittadino – l’aver voluto concludere la sua visita qui, farà di questa giornata, non solo per Serra San Bruno ma per la Calabria intera, una data memorabile che rimarrà scolpita nei secoli avvenire. Con la consapevolezza che la giornata odierna rappresenta un nuovo impulso per rinvigorire e fortificare ancora di più l’inestimabile patrimonio spirituale di cui questa città è fiera depositaria e beneficiaria, grazie alla benevola intercessione di San Bruno, siamo desiderosi di accogliere, Santità, la Sua parola come prezioso sostegno per il cammino, non sempre agevole, che questa comunità e l’intera Calabria hanno davanti in un momento così delicato».

A. P.

09/10/2011 18:57

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Una mattinata tra i fedeli di Calabria

Niente pioggia ma il meteo ha scoraggiato i pellegrini: si parla di 40mila presenze. Alcune previsioni ne davano più del triplo

LAMEZIA TERME I fedeli arrivano dopo un viaggio nel cuore della notte, ma la stanchezza non smorza l’entusiasmo, il fervore religioso e la pazienza di un’attesa che durerà 3 ore. Per il Papa che ha reintrodotto la messa in latino, e dal mare alla montagna visita la Magna Graecia in un giorno festante, i calabresi si sono messi in cammino, meno del previsto, sfidando però le previsioni meteo che nei giorni scorsi non promettevano nulla di buono. È infatti un’alba ancora senza sole quella che accoglie, nel pratone dell’ex Sir ancora zuppo della pioggia caduta nelle ore precedenti, migliaia e migliaia di persone – la cifra che circola è attorno ai 40mila, alcune previsioni ne davano più del triplo – di ogni età giunte da ogni angolo della regione. Attraverso strade rese tortuose dalla malapolitica, come per una comitiva di Scout Masci di Scilla.
«Abbiamo preferito la macchina al pullman, visto come si cammina lenti sulla nostra autostrada e siamo partiti alle 5» ammette Giovanni, un commercialista vestito come un cercatore di funghi, tanto è ancora pungente la brezza alle 7. Già a quell’ora i primi gruppi, scarpe comode di chi è abituato a raduni di fede oceanici ma ben più disagiati – lungo le mulattiere di Polsi o per il santuario della Madonna del Pettoruto, per fare due esempi – prendono posto tra i 16 spiazzi transennati, sfidando la fanghiglia e approfittando di una organizzazione logistica che sembra svizzera per precisione di orari e deflusso ordinato. Anche i parrocchiani dei paesi della stessa diocesi lametina, pur essendo più vicini degli altri al luogo del raduno, hanno fatto una levataccia come tutti gli altri per guadagnare le prime file. Così, un’anziana di Curinga, piazzato uno “sgabello” di cartone costatole 2 euro e svuotato il primo termos di caffè per i suoi famigliari, ha il tempo di godersi un posto privilegiato: «Perché mi hanno detto che la macchina del Papa passerà di qui» confessa entusiasta e senza mascherare una forte dose di venerazione. «Ho visto Giovanni Paolo II quando è venuto a Lamezia – racconta mentre culla tra le braccia la nipotina che ha ripreso a dormire –. Lui è già santo, a questo di adesso dobbiamo dargli tempo».
Ha una speranza istintiva la signora, a cui però sembra indifferente Marcello, un 40enne del gruppo Cammino Neocatecumenale di Crotone, che ha un’opinione molto tagliente e distante anni luce dalla quasi idolatria. «Al Papa – afferma – bisogna solo chiedere e offrire fede: non è un ufficio di collocamento». Rappresentanza di un mondo spirituale variegato, qui come altrove, che però ha voglia di esprimere tutte le tante facce della religiosità calabrese. «Certo che c’è differenza tra quest’incontro e gli altri che si tengono in Calabria per pregare i santi e la Madonna», sostiene una suora dell’Ordine delle piccole operaie dei Sacri Cuori di Corigliano. «Noi oggi siamo qui per offrire accoglienza al Papa», prosegue la religiosa, quasi per ribattere ad una signora di San Giovanni in Fiore che nel piccolo capannello formato aveva detto, con gli occhi ispirati, che «il Papa è il cavaliere di Cristo». Ognuno lo vede a modo suo, Benedetto XVI, combattente o viaggiatore: ma tutti gli si affidano pensando alla condizione di una tra le regioni più povere d’Europa.
«Che anche attraverso le preghiere del Pontefice – chiede Fabrizio della parrocchia San Daniele di Cosenza – il signore possa illuminare le menti di chi governa questa regione, per fare il bene di tutti e non solo della casta, e offrire lavoro senza promesse elettorali». Mentre alle 8,30 i primi nuvoloni sembrano diradarsi sopra il mare, c’è chi non è scaramantico e fa profezie. «Vedrete che tra poco spunta il sole, io di pioggia ne capisco», così un signore con lo zaino a tracolla rincuora gli altri, spiegando che lui «sì, di maltempo in questa regione sventurata ne capisco, visto che vengo da Cavallerizzo», il piccolo centro del Cosentino franato nel 2005 e non ancora ricostruito. E alla fine ha avuto ragione, perché la mattinata non è più stata inclemente, mentre i fedeli hanno guadagnato il posto (in piedi) per seguire la messa iniziata alle 10. Angelo, un bracciante agricolo partito da Locri con gli altri che si sono autotassati per pagare il pullman (10 euro a testa), al Papa vuol chiedere «solo un po’ di pace». E lo dice, mentre ha una camminata veloce, come di chi al posto di una messa è abituato a raggiungere il lavoro nei campi, e con una smorfia di tristezza in viso aggravata dagli abiti di lutto che porta addosso.
Regione che soffre veramente e regione ferita spesso solo per definizione, come fa intendere il giovane parroco di Palizzi. «Chiediamo al Papa – afferma don Paolo – di scuotere le nostre coscienze ed aiutarle a rendere più fertile questa nostra terra arida». Arida perché? «Per il troppo individualismo», aggiunge il sacerdote scappando per non perdere la testa del suo gruppo riconoscibile dal cappellino rosso che portano i componenti.
I ragazzi del Liceo Campanella di Lamezia hanno messo uno striscione senza scrivere slogan o invocazioni, mettendo solo il nome dell’Istituto e segnalando, così, una presenza. Come hanno fatto quelli di Comunione e Liberazione, col più grande lenzuolo tra quelli visti, arrotolato solo quando l’altoparlante ha annunciato l’inizio della messa e l’obbligo di rimuovere ogni simbolo del particolarismo cattolico. Anche i ragazzi degli Scout Reggio 5 hanno preferito l’invocazione spirituale da rivolgere al Santo Padre, anziché l’intercessione sulle cose terrene: «Solo una preghiera». Attorno alle nove rimbalzano le prime notizie sull’arrivo tranquillo dell’aereo del Papa, e la gente inizia a provare lo sventolio dei fazzoletti in omaggio al «viaggiatore-combattente» Ratzinger che sta per arrivare in Calabria. Da un paio d’ore le prove continue del coro e il sottofondo della musica gregoriana hanno trasformato lo spiazzo della fabbrica lametina mancata (l’ex Sir, intitolata ora a Benedetto XVI) in una sorta di surreale “paradiso in terra”. Tutto torna alla normalità terrena – per ricordare che siamo in Calabria – quando arriva Antonio, un disoccupato di Nardodipace, considerato tra i paesi più poveri d’Italia, che sulla sua “supplica” al Papa non ha dubbi: «Io credo e prego da una vita, io cerco lavoro ma non lo trovo». Ma per questo serve la politica, i cui esponenti di tutti gli schieramenti erano sotto il palco della messa: decine di file più avanti rispetto a quelle occupate da chi s’è alzato alle 4.

Agostino Pantano
09/10/2011 16:48

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La messa laica della politica, tra Peppe-boys e Papa-boys
«Ma quando arriva?». La domanda si presta a doppia interpretazione a seconda di chi la pronunci. Saluti deferenti e baciamano in attesa dell’evento. Alla fine, la Casta in fuga e tutti gli altri in fila

LAMEZIA TERME Nella domenica papale il primo rito è quello laico del vasa-vasa con stretta di mano e deferente saluto bipartisan: lo officiano i politici, privilegiati fin dalla collocazione centralissima in platea. È l’area con sedie blu. Franco Talarico, Giuseppe Raffa e Ida D’Ippolito alle 8.30 sono già a favore di telecamere e microfoni. Ma da prima, nei posti riservati, si muovono, accompagnati dalle rispettive signore, l’assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani e i consiglieri Pasquale Tripodi (Misto) e Mario Franchino (Pd): perfetto equilibrio di rappresentanza, pare si siano messi d’accordo. I tre sono tra i primi a vedersi. E a farsi vedere. Seguiranno Mario Pirillo, Doris Lo Moro, Brunello Censore, un gioviale Mario Tassone che saluta cordialmente Angela Napoli, Gianpaolo Chiappetta e la truppa centrista: i consiglieri regionali Gianluca Gallo e Alfonso Dattolo s’intrattengono con Gino Trematerra, sindaco della città del Beato Angelo (Acri) e padre di Michele. Quando alle 9,30 parte la prima preghiera il capannello discute impassibile dell’importanza di fare iniziative nelle scuole, «lì ancora non votano ma ci sono sempre genitori e zii. Eh eh… Basta fare una cosa per le scuole e vengono tutti». La campagna elettorale è permanente, non c’è Papa che tenga.
Il sindaco di Catanzaro Michele Traversa cerca per 5 minuti il suo posto riservato, il collega cosentino Mario Occhiuto sfoggia un trench color mattone e si porta dietro l’appena nominato responsabile della web tv governativa Pippo Gatto, già cronista della tv privata occhiutiana.
Salvatore Magarò indossa una sciarpa di lana che ben presto si rivelerà inutile: il tempo va migliorando col passare dei minuti.
«Ma quando arriva?». La domanda si presta a doppia interpretazione a seconda che la pronuncino i Papa-boys o i Peppe-boys.
Da Reggio sono venuti proprio tutti, dal sindaco Demetrio Arena al capogruppo pdl a Palazzo Campanella Luigi Fedele all’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Caridi. Il presidente della Provincia di Crotone Stano Zurlo saluta l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri che a sua volta omaggia con plateale baciamano lady Speziali, moglie del senatore pidiellino Vincenzo a sua volta salutato da tutti. Egidio Chiarella intanto fa gli onori di casa. Più di lui soltanto Giuseppe Galati.
Sono quasi le 10 e la Peppe-mobile ancora non si vede. Tra i Papa-boys cresce l’afflato, mentre tra i Peppe-boys si sparge la voce che il governatore sia in aeroporto a ricevere Gianni Letta.
Nelle direttive della Curia niente jeans ma tra le vip si vedono tacchi da 8 a 12. Fra le décolleté delle signore in tiro – capello magicamente cristallizzato alla piega della sera prima – spunta un biscione berlusconiano tatuato sul sinuoso dorso del piede sinistro di una lady molto molto altolocata. Tonino Gentile arriva con Dorina Bianchi che al solito tacco preferisce una più casta – nel senso di aggettivo – Hogan blu: l’ideale per un asfalto
che sembra piuttosto la superficie gommosa di alcuni campi di calcetto.
All’arrivo scortatissimo, Letta sarà “tirato per la giacchetta” (letteralmente) da destra e sinistra: sceglierà la destra, che è anche più centrale rispetto al palco. Con la prima fila superinquadrata in mondovisione e il cielo definitivamente sgombro dai nuvoloni, davanti a una spianata vuota per metà e le pale eoliche sullo sfondo Ratzinger parlerà di «una nuova generazione di uomini e donne capaci di promuovere non tanto interessi di parte, ma il bene comune». Sarà, ma tra i fedeli qualcuno avrà pensato alla Casta ascoltando la liturgia domenicale incentrata sulla parabola del banchetto opulento con molti invitati.
Alle 13 è tutto finito e i politici possono andarsene di corsa, per primi, da un’uscita preferenziale che vomita auto blu dal parcheggio dell’Agroalimentare; tutti gli altri – disabili compresi – aspettino pure. Alla faccia del «bene comune».

Eugenio Furia
09/10/2011 16:17

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Benedetto XVI: «La criminalità vi ferisce, ma non cedete al pessimismo»
L’appello del Papa durante l’omelia della messa celebrata davanti a migliaia di fedeli nell’area industriale di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME «Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico ma anche strutturale, comportamentale e sociale»: così Papa Benedetto XVI si è rivolto alle migliaia di fedeli accorse all’ex area-Sir che ora porta il suo nome. Il pontefice nel corso dell’omelia ha parlato di «una terra dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti, dove la preoccupazione è preoccupante, dove una criminalità spesso efferata ferisce il tessuto sociale, una terra in cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza. All’emergenza – ha aggiunto Ratzinger – voi calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio». Poi l’appello: «Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell’altro e di ogni bene pubblico, custodite l’abito nuziale dell’amore; perseverate nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione». Il Papa si è detto «certo che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore». Prima di lui, il sindaco di Lamezia Gianni Speranza aveva rivolto un pensiero all’attivista di Emergency, il calabrese Francesco Azzarà, rapito in Sudan e ai ciclisti morti l’anno scorso. Non dimenticando un passaggio sui giovani e sul bisogno di dire «basta alla mafia». «Ci dia coraggio come fece papa Wojtyla invitandoci ad avere fiducia». Prima dell’omelia del Papa anche il saluto, l’accoglienza e i doni di monsignor Luigi Cantafora, guida della Diocesi lametina. Tra le presenze istituzionali, politiche e civili, in prima fila il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta.

E. F.
09/10/2011 10:52

I 66 precari della Provincia Reggio Calabria dal Papa

  • Ottobre 9, 2011 23:21

I 66 dipendenti dei Centri per l’Impiego della Provincia dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, vincitori di concorso per titoli ed esami espletato nel 2008, con graduatoria ancora vigente, e con rapporto di lavoro a tempo determinato subordinato, che hanno rivolto cortese richiesta di audizione, per una delegazione di essi, al fine di esporre i motivi della denegata conferma nei posti che attualmente occupano con contratto in scadenza il 31/12/2011, alla più alta carica dello Stato, il Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, hanno scritto una lettera alla più alta autorità Ecclesiastica, *Sua Santità il Sommo Pontefice BENEDETTO XVI**, salutandolo con affetto e invocando la sua benedizione *in occasione della* *Sua visita programmata a Lamezia Terme Domenica 9 ottobre c.a, fatta pervenire via fax per il tramite della Prefettura della Casa Pontificia e delle Autorità religiose locali in persona dell’Arcivescovo di Reggio Calabria Mons. Vittorio Luigi Mondello e del Mons. VESCOVO di Lamezia Terme Luigi Antonio Cantafora.
I precari dei Centri per l’Impiego della Provincia di Reggio Calabria saranno sostituiti con un bando di concorso pubblicato a ferragosto. “La delibera che lo prevede del 12 aprile 2011 nr. 138 – continuano i precari dei Centri per l’Impiego – è stata adotta in violazione di legge, vista la vigenza di graduatoria, in virtù del d.p.c.m. 28/03/2011 che fa riferimento al D.L. n. 225/2010 che proroga la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici di tutte le Amministrazioni, tant’è è stato presentato Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica, ma – proseguono i dipendenti della Provincia di Reggio Calabria – in ogni caso, tale atto è stato assunto in violazione delle regole minime di buon senso, di correttezza e di opportunità visto l’attuale contesto di gravissima crisi economico – sociale, nonché di rischio di default dello Stato italiano, senza precedenti.”
Per tali motivi i 66 lavoratori dei Centri per l’Impiego e le loro famiglie rivolgono un sentimento di ringraziamento a *Sua Santità BENEDETTO XVI* dal profondo del cuore per la forza e l’efficacia dei termini usati nei Suoi ultimi interventi fatti con tanta sofferenza e affetto paterno per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro a causa di questa crisi e per il caldo appello fatto da Sua Santità per la tutela dell’occupazione in Italia, ed in Calabria in particolare in occasione della Sua visita programmata a Lamezia Terme Domenica 9 ottobre c.a. .
A tal proposito – i dipendenti della Provincia di Reggio Calabria proseguono nelle loro istanze – e “sommessamente ed umilmente” si permettono di chiedere, a Sua Santità BENEDETTO XVI, “proprio in ragione delle Sue parole, più volte espresse sia in occasione della difesa della famiglia, quando ha auspicato che la piaga della precarietà sia sconfitta, sia quando, più di recente Lei, Sommo Pontefice, ha lanciato il Suo grido d’allarme, contro una politica incapace di dare risposte serie ai problemi dei cittadini”, una preghiera per una politica che non dia “pietre al posto del pane”.
Il Suo auspicio Santità – continuano nella lettera i dipendenti della Provincia di Reggio Calabria – si è tradotto nell’invocazione di un nuovo modello di sviluppo, “uno sviluppo sociale positivo, che ha al centro la persona, specie quella povera, malata o disagiata” restituendo “dignità ai giorni dell’uomo e quindi al suo lavoro”, superando “l’incertezza del precariato e il problema della disoccupazione”.
Ed ancora “A conclusione del 25^ Congresso Eucaristico di Ancona nel settembre di quest’anno Lei Sommo Pontefice ha affermato che: “nutrirsi di Cristo è la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrificio della Croce; chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso”.
Pertanto – proseguono nella missiva i dipendenti della Provincia di Reggio Calabria – coloro che sono sordi alle parole di Sua Santità o che dimostrano indifferenza o indolenza,hanno sicuramente bisogno (insieme agli scriventi) di molte preghiere giornaliere alla Madonna e al Signore, buono e misericordioso, perché illumini le menti e riscaldi i cuori, freddi dalla superbia e dalla arroganza del potere, perché possa emergere uno spiraglio di luce nel nostro futuro e in quello delle nostre famiglie. Una preghiera di ravvedimento per coloro che, fino ad ora, hanno utilizzano la tecnica comportamentale di Ponzio Pilato, nella vicenda sopra indicata, che è stata portata all’attenzione del Capo dello Stato e che incuranti di ciò non hanno, neppure per motivi di opportunità, ritenuto di dover sospendere le procedure, in attesa del giudizio definitivo sugli atti impugnati e/o di una soluzione tecnica “concertata e graduale”, nonchè conciliante degli opposti interessi. Ciò a maggior ragione, più di recente, a seguito dell’approvazione *all’unanimità del Consiglio Regionale del 7 ottobre *della mozione* *riguardante la situazione di 66 lavoratori dei centri per l’impiego della Provincia di Reggio Calabria, con cui, *pur preliminarmente premettendo di non voler “entrare nel merito delle decisioni della Provincia di Reggio Calabria” *si è proposto *“l’invito alla creazione di un tavolo tecnico tra Regione, Provincia e sindacati per poter discutere della problematica”*, vista la “* preoccupazione*” sull’argomento.
Ci siamo rivolti quindi anche a Lei, Santissimo Padre – continuano nella missiva i dipendenti dei Centri per l’Impiego della Provincia di Reggio Calabria – con la speranza che possa pregare per noi ed invocare l’intercessione di Gesù Nostro Signore e con somma deferenza e sommessamente ci permettiamo di rivolgere a Sua santità una preghiera perché lo Spirito Santo aiuti e sostenga i nostri politici locali, nel pervenire ad una soluzione “equa e solidale” del problema e *possa *stimolare ed incentivare un percorso concertato per il consolidamento delle posizioni lavorative inerenti le 66 figure impegnate a tutt’oggi presso i Centri dell’Impiego della Provincia di Reggio Calabria, nonchè possa costituire l’essenza del viatico per l’apertura di un dialogo istituzionale efficace e fruttifero tra Regione Calabria – Amministrazione Provinciale di Reggio – Rappresentanze sindacali, per la concertazione di ogni iniziativa opportuna ed utile alla valorizzazione delle esperienze e delle professionalità maturate dai 66 lavoratori precari in servizio presso i centri per l’impiego, anche sulla base di provvedimenti già attuati da altre Province calabresi, (Catanzaro Crotone e da ultimo Cosenza, che con avviso pubblico del 4 Agosto 2010 ha stabilizzato esclusivamente il personale in servizio).

“Confidiamo – prosegue la missiva – che Sua Santità ascolterà la nostra preghiera per il ravvedimento dell’atteggiamento dell’Amministrazione Provinciale reggina, vittima e/o complice di una burocrazia senza scrupoli e senza pudore, nell’attuale momento di profonda crisi economica e morale, crea precariato su precariato disattendendo i moniti provenienti dalla più alte Autorità Civili e Religiose ed, in particolare, i Suoi moniti a tutela dei giovani, delle famiglie, del lavoro; attuando così la Provincia di R.C. una politica miope e lesiva degli interessi di 66 famiglie, unica in Calabria, perché le altre Province hanno ragionato in maniera diametralmente opposta confermando giustamente i precari in servizio. Noi 66 precari abbiamo maturato comprovata esperienza presso i centri per l’impiego ed alcuni lavorano presso tali Uffici da 8 anni, altri da 6, altri ancora da 3 e, nel mentre, hanno creato famiglie assumendosi importanti responsabilità e ora vengono mandati a casa. Purtroppo a noi sono toccati questi amministratori (vecchi e nuovi) per i quali auspichiamo una preghiera di illuminazione!”
In conclusione – nella missiva i dipendenti dei Centri per l’Impiego della Provincia di Reggio Calabria auspicano – che il loro disperato grido di dolore volto ad eliminare il precariato e non creare nuovi precari, con la necessaria conseguenza di dover pensare a percorsi di stabilizzazione “concertati e graduali nel tempo”, non rimanga inascoltato e rivolgono,pertanto, un appello a Sua Santità “perché dall’alto della Sua Autorità morale e religiosa possa persuadere le Istituzioni competenti affinchè siano sensibilizzate sulla tutela dei diritti costituzionali e dei principi di diritto naturale, al fine di assicurare l’effettività del diritto dell’uomo al lavoro ed al rispetto della dignità di essere umano, ringraziandoLa anticipatamente per le preghiere e la benedizione che Vorrà rivolgere sia su di noi che sulle nostre famiglie.”

mnews.it

Rassegna stampa lametino

  • Ottobre 9, 2011 22:45

Lamezia, visita del Papa: Gazebo dell’Aism regolarmente presente sul Corso
Domenica 09 Ottobre 2011 10:57

Lamezia Terme, 9 ottobre – Alla fine quelli dell’Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, hanno avuto il loro gazebo all’interno dell’area pedonale di Corso Giovanni Nicotera. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, in cui si paventava l’impossibilità di allestire il tradizionale gazebo per la vendita delle mele, ora tutto sembra risolto. Il dott. Antonello Ardito, a capo dell’Aism lametina, ci ha spiegato che la loro richiesta per l’autorizzazione l’avevano presentata “a giugno. Dopo 30 giorni non avevamo avuto risposta e pensavamo, trattandosi di pubblica amministrazione, alla legge del silenzio–assenso”. Poi, invece, la doccia fredda e il possibile divieto per motivi di sicurezza. Il dott. Ardito, nei giorni scorsi, si è subito mosso sulla stampa e, a stretto, giro, ha avuto la risposta del Sindaco di Lamezia che in una mail al presidente dell’Aism lametina si diceva “stupito” e che “avrebbe trovato una soluzione assieme all’assessore De Sensi”. Così, questa mattina, ci ha fatto piacere trovare i giovani volontari che, per tutta la giornata, distribuiranno le mele per la ricerca e la lotta contro la Sclerosi Multipla lungo corso Giovanni Nicotera. Resta valido l’invito, dunque, alla solidarietà in un giorno così importante quale la visita del Santo Padre nella città della Piana.

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Lamezia, visita del Papa: Diverse persone in fila per annullo filatelico
Domenica 09 Ottobre 2011 11:22

Lamezia Terme, 9 ottobre – C’è anche un gazebo per l’annullo filatelico delle Poste Italiane a ricordo della visita. Sono diverse le persone che, già da questa mattina alle 9:00, stanno acquistando cartoline e francobolli che commemorano lo storico evento della visita del pontefice. Il gazebo delle Poste Italiane si trova proprio di fronte la cattedrale di Lamezia Terme.

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Lamezia, visita del Papa: scattati blocchi e divieti
Domenica 09 Ottobre 2011 11:43

Lamezia Terme, 9 ottobre – E’ scattato alle 11.00 il blocco stradale nelle vie che saranno percorse dal Santo Padre che pranzerà in Episcopio, dietro la Cattedrale di Lamezia attorno alle 13:00 di oggi. Già da questa mattina sono stati impiegati diversi carri attrezzi utilizzati per la rimozione delle macchine lasciate lungo corso Giovanni Nicotera. Alle 9:00, comunque, le macchine erano state fatte sgomberare e la zona commerciale di Lamezia si presentava insolitamente deserta. Diverse le forze dell’ordine presenti agli incroci di tutte le principali confluenze con il percorso papale. A dare manforte nel presidio del cordone di sicurezza anche molti uomini e donne della protezione civile.

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Lamezia, visita Papa: fedeli pronti per accogliere Benedetto XVI su corso Numistrano
Domenica 09 Ottobre 2011 12:11

Lamezia Terme, 9 ottobre – Iniziano ad arrivare su corso Numistrano fedeli e curiosi. Prendono posto dietro le transenne in attesa del passaggio del Papa che avverrà tra circa mezz’ora. Chi non ha assistito alla Santa Messa, in diretta sulla Rai, ha preferito riversarsi sul corso per essere in prima fila quando passerà Benedetto XVI. Un pubblico vario e che abbraccia le famiglie con bambini muniti di bandierine, ad anziani e giovani coppie. Tutti insieme dietro le transenne sulla balaustra della Cattedrale e lungo la via del passeggio quotidiano. Sui balconi, invece, sventolano i colori bianco e giallo simbolo dello Stato Pontificio.

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Lamezia, visita Papa: Benedetto XVI accolto da una folla di fedeli su corso cittadino
Domenica 09 Ottobre 2011 13:29

Lamezia Terme, 9 ottobre – Campane a festa e una gran folla festosa hanno accolto Papa Benedetto XVI al suo arrivo nei pressi della Cattedrale di Lamezia Terme. Un corso gremito e con tante bandiere bianco-oro ha salutato il Papa che a sua volta ha benedetto la folla dei tanti lametini, giovani, anziani e famiglie, accorsi in massa a salutare il suo passaggio. Benedetto XVI, nella papa mobile, era accompagnato da padre Georg e dal vescovo di Lamezia mons. Luigi Cantafora.

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Lamezia, visita Papa: Benedetto XVI saluta la città
Domenica 09 Ottobre 2011 17:08

Lamezia Terme, 9 ottobre – Le campane della cattedrale hanno iniziato a rintoccare alle 16:20. I fedeli presenti oltre le transenne e sotto gli ombrelli lungo corso Numistrano hanno dovuto pazientare fino alle 16:45 prima di salutare per l’ultima volta Sua Santità Benedetto XVI. che, a bordo della sua papa mobile, haripercorso, questa volta in senso inverso, corso Numistrano.
Il Pontefice, sorridente, ha così salutato e benedetto i lametini che lo attendevano dalle 15:30. Un lungo corteo di macchine dello Stato Vaticano, oltre a poliziotti in sella alle loro moto, ha fatto strada all’auto papale diretta verso lo stadio D’Ippolito. Finisce così, accompagnato con un piccolo intermezzo della banda musicale di Lamezia Terme, la visita del Santo Padre nella città della Piana.

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Lamezia, visita Papa: il riassunto della giornata
Domenica 09 Ottobre 2011 17:22

di Fernando Giacomo Isabella

Lamezia Terme, 9 ottobre – L’attesa per la visita del Santo Padre Benedetto XVI inizia per i lametini quando ancora la notte non ha lasciato spazio al giorno, per proseguire fino alle prime luci dell’alba all’interno dell’area industriale ex Sir. Composti, ordinati, colorati e festanti, in tale maniera si sono presentati i pellegrini giunti da ogni angolo della regione. “Essere in attesa del Papa – ha affermato una giovane donna di Maida – è una grande emozione. Attendiamo con il cuore ricco di gioia e di speranza”. Per un ragazzo di San Pietro Lametino, l’intera comunità:” non poteva perdere il dono della venuta di Benedetto XVI, nonostante il tempo non troppo clemente”.
Papa Benedetto XVI, l’ultima visita del successore di Pietro risale a circa mille anni or sono, all’arrivo ha presto scaldato l’animo dei presenti entusiasti di dare il benvenuto al Pontefice. Il primo a salutare l’arrivo del Santo Padre è stato il sindaco della Piana Gianni Speranza, che si è soffermato sui momenti di difficoltà che la città:” è costretta ad affrontare. La ferita degli otto ciclisti, scomparsi lo scorso dicembre, è ancora aperta. Non possiamo accettare il dominio della criminalità – ha proseguito il primo cittadino – in una terra dove molti sacerdoti sono minacciati. I ragazzi devono essere incoraggiati per avere un futuro lontano dalla mafia. Il cambiamento è indispensabile, perché non vogliamo essere una terra amara”. Monsignor Luigi Cantafora, vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, ha rammentato ai presenti che la visita del Pontefice:” ha messo in moto la società civile e quella religiosa. Santo Padre l’accogliamo in festa, in una terra bella, ricca di storia e di sentimenti religiosi. La promessa del Signore di essere con noi si è realizzata. Siamo assetati di sentire la parola di Verità. Grazie per la sua presenza”.
Dinanzi i fedeli in festa, non sono mancati cori e cartelloni inneggianti il Successore di Pietro, Papa Benedetto XVI rivolto ai lametini ha affermato di essere giunto nella nostra regione per la prima volta per :”condivider con voi gioie, speranze, fatiche, impegni, ideali ed aspirazioni. So che a Lamezia Terme come in tutta la Calabria non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni. Se osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale, comportamentale e sociale; una terra dove i problemi si presentano in forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione è preoccupante, dove una criminalità speso efferata ferisce il tessuto sociale, una terra dove si ha la continua sensazione di essere in emergenza. Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi. Fate appello alle risorse delle vostra fede e alle vostre capacità umane.
Sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell’altro, di ogni bene pubblico e custodite l’abito nuziale dell’amore”. Successivamente il Santo Padre si è rivolto ai religiosi affermando di conoscere :”lo zelo e la dedizione con cui i sacerdoti svolgono il loro servizio pastorale, come il sistematico ed incisivo lavoro di formazione a loro rivolto, in particolare verso quelli più giovani. Cari sacerdoti vi esorto a radicare sempre più la vita nel Signore. Ai voi fedali, giovani e famiglie laici dico non abbiate paura di vivere e di testimoniare la fede nei vari ambiti della società. Avete tutti i motivi per mostravi forti, coraggiosi e fiduciosi, questo grazie alla luce della fede e alla forza della carità. La Madre di Dio, da voi tanto venerata, vi assista e vi conduca alla profonda conoscenza del suo Figlio”. Al termine della funzione religiosa Papa Benedetto XVI ha consacrato la prima pietra della chiesa dedicata a San Benedetto Abate, che è destinata a sorgere nei pressi del municipio lametino in via Perugini. Dopo il pranzo in Episcopio il Pontefice ha benedetto la folla lungo il percorso verso lo stadio Guido D’Ippolito dove ha salutato i fedeli e la città prima di salire sull’elicottero che lo porterà a Serra San Bruno, ultima tappa del suo viaggio calabrese prima di riprendere l’aereo da Lamezia per Roma attorno alle 20:00.

lametino.it

Rassegna stampa Lameziatermenews

  • Ottobre 9, 2011 22:37

Lamezia, omaggio del Comune al Papa: delibera per nuova chiesa.

Lamezia Terme, 8 ottobre 2011 – Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, in occasione della visita pastorale di Papa Benedetto XVI alla città, farà omaggio al Santo Padre, a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità cittadina, della deliberazione con la quale si è decisa la concessione del terreno necessario alla realizzazione del nuovo complesso diocesano dedicato a San Benedetto. L’atto, stampato su carta pregiata dalla Rubbettino, verrà donato al Papa in un portadocumenti in esemplare unico con targa ricordo.

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Lamezia, il Papa offre il pranzo alla mensa della Caritas

9 ottobre 2011 – Pranzo delle grandi occasioni alla mensa della Caritas diocesana ubicata nei locali attigui alla Parrocchia della Beata Vergine Addolorata. Per le decine di ospiti che quotidianamente frequentano la mensa questo week end sarà decisamente speciale. Un fine settimana che resterà impresso nella memoria di tutti in quanto ad offrire il pranzo è Sua Santità Benedetto XVI. “Con questa dimostrazione di affetto e generosità, il Sommo Pontefice ha voluto esprimere vicinanza alla nostra gente, in modo particolare alle persone sole e disagiate della città e di tutto il comprensorio che ogni giorno trovano un pasto caldo alla mensa”. Così il vescovo monsignor Luigi Cantafora che ha accolto con gioia il gesto del Santo Padre che oggi sarà per la prima volta in Calabria, per la Visita Pastorale nella nostra Diocesi. Ad esprimere soddisfazione anche il diacono Don Peppino Paone che quotidianamente presta servizio alla mensa. “Il nostro obiettivo è stato sempre quello di considerare questo luogo non soltanto una sala da pranzo ma prima di tutto una struttura accogliente dove, chi viene a consumare il suo pasto, deve sentirsi circondato da persone amiche, come se fosse in famiglia. Il fatto che il Papa abbia avuto questa grande attenzione per la piccola comunità che si è creata qui alla mensa – ha commentato il diacono – non può che renderci felici. Siamo ben lieti di essere presenti nella mente e nel cuore di Sua Santità a cui, noi tutti ospiti e collaboratori della mensa diocesana, rivolgiamo il nostro sentito “grazie”. A Papa Benedetto XVI chiediamo una preghiera per i nostri commensali che vivono nel disagio materiale e spirituale, nella speranza che la Sua venuta scaldi i nostri cuori ed infondi in noi una speranza nuova”.

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Lamezia, un altro bagno di folla per il Papa che lascia la città…

Lamezia Terme, 9 ottobre 2011 – Il Papa ha lasciato la città di Lamezia per dirigersi verso Serra San Bruno. Così come è accaduto in tarda mattinata, intorno alle 16,45 Benedetto XVI ha attraversato nuovamente le vie principali di Lamezia per recarsi allo stadio comunale D’Ippolito. Un bagno di folla ha salutato il Papa passando da corso Numistrano, parte di corso Nicotera, via Capitano Manfredi, piazza Mazzini fino a raggiungere via Marconi per poi fare ingresso all’interno dello stadio tra la gioia di migliaglia di persone festanti. Il Santo Padre ha salutato ancora una volta la città della Piana tra gli applausi, recandosi in elicottero a Serra San Bruno. Alle 20,00 è prevista la partenza dall’aeroporto di Lamezia per la capitale.

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Il Papa in Calabria, Scopelliti: siamo grati a Sua Santità…

Lamezia Terme, 9 ottobre 2011 – Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, a margine della visita di Sua Santità Benedetto XVI a Lamezia Terme e Serra San Bruno, ha commentato la giornata: “Siamo grati a Papa Benedetto XVI per essere venuto in Calabria. Le sue parole ci hanno fortemente emozionato e ci riconosciamo pienamente nel suo messaggio – ha affermato Scopelliti – perché vogliamo costruire un percorso importante per avere una Calabria diversa, attività che poniamo in essere quotidianamente con grande impegno. La presenza di Sua Santità ci emoziona e ci spinge ad andare avanti con grande slancio e con tanta fede – ha concluso il presidente Scopelliti – per cui c’è grande gioia per la visita odierna di Papa Benedetto XVI in Calabria, ed è un ulteriore stimolo per andare avanti”.

lameziatermenews

Rassegna stampa ansa

  • Ottobre 9, 2011 22:33

Papa: arrivato in Calabria per la prima visita pastorale
Accolto da Gianni Letta. Messa a Lamezia e poi a Serra San Bruno
09 ottobre, 09:56

(ANSA) – LAMEZIA TERME (CATANZARO), 9 OTT – Papa Benedetto XVI e’ arrivato all’aeroporto di Lamezia Terme per la sua prima visita pastorale in Calabria.
Ad accoglierlo, per il governo, Gianni Letta, i presidenti della Regione, Giuseppe Scopelliti, e della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, il sindaco Gianni Speranza, il vescovo, mons. Luigi Cantafora, ed il prefetto, Antonio Reppucci. Dopo la messa che celebrera’ nell’area industriale, il Pontefice si rechera’ nel pomeriggio alla Certosa di Serra San Bruno. (ANSA).

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Papa:Sindaco Lamezia; basta mafia, sua presenza dia coraggio
Benvenuto in terra sofferenza. A giovani serve incoraggiamento
09 ottobre, 11:09

(ANSA) – LAMEZIA TERME (CATANZARO), 9 OTT – ”Benvenuto a Lamezia Terme Santita’, nella nostra terra di Calabria, una terra di sofferenza”. Cosi’ il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha iniziato il suo saluto a Papa Benedetto XVI, giunto oggi a Lamezia per la sua prima visita pastorale in Calabria.
”Basta con la mafia. I giovani – ha proseguito – sono la nostra speranza. La Sua presenza dia coraggio e voce a tutti coloro che ne hanno bisogno, a chi soffre”. (ANSA).

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Papa: Calabria reagisci a disoccupazione e criminalita’
Terra con problemi acuti e destabilizzanti, ma sapete rispondere
09 ottobre, 14:33

(ANSA) – LAMEZIA TERME (CATANZARO), 9 OTT – In Calabria i problemi sono in forme ”acute e destabilizzanti”, come la ”disoccupazione preoccupante” e la ”criminalita’ spesso efferata” che ”ferisce il tessuto sociale”. Ma i calabresi hanno ”saputo reagire all’emergenza con prontezza e disponibilita’ sorprendenti”. Il Papa chiede loro di non scoraggiarsi nel corso della Messa alla quale assistono oltre 40 mila fedeli. Un numero sul quale ha inciso sicuramente il maltempo delle ultime ore. (ANSA).

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Papa: in mensa Caritas Lamezia stesso menu’ Pontefice
Con i poveri e’ stato condiviso cio’ che egli ha offerto
09 ottobre, 18:00

(ANSA) – LAMEZIA TERME (CATANZARO), 9 OTT – Stesso menu’ del Papa, oggi, nella mensa della Caritas di Lamezia Terme, dove il Pontefice e’ in visita pastorale.
Benedetto XVI, infatti, ha espressamente chiesto che oggi i poveri della mensa avessero lo stesso menu’, cioe’, tortino di zucchine con maltagliati ai funghi e pancetta di suino nero con cui e’ stato preparato il sugo; agnello di latte con greco bianco e patata cinerina della Sila; dessert di mousse di fichi d’india.(ANSA).

Lamezia: un papa carissimo

  • Ottobre 9, 2011 15:30

In tempi di crisi economica globale, di stati sull’orlo della bancarotta e di ingenti tagli del governo Berlusconi alle risorse destinate agli enti locali, circa due milioni di euro sono stati deliberati d’urgenza per l’organizzazione della visita a Lamezia Terme del capo della chiesa cattolica. Per l’esattezza 1 milione 340 mila stanziati dal comune di Lamezia Terme e 600 mila euro deliberati dalla Provincia di Catanzaro e dalla Regione Calabria. A ciò va aggiunta l’area, in pieno piano API, offerta gratuitamente alla curia per la costruzione della nuova cattedrale e per la realizzazione di edifici privati proprietà della Chiesa.
Ma se quest’ultima certamente non ha bisogno di tali elargizioni milionarie perché già ricolma di ingenti risorse pubbliche che ogni anno le vengono destinate dalle tasse degli italiani (che le pagano), ne avrebbero ben bisogno, invece, i cittadini di questa martoriata regione. Per questo chiediamo ai nostri amministratori perché tutto questo denaro pubblico non sia stato utilizzato per migliorare le pessime condizioni sociali in cui versano i cittadini? Eppure le emergenze sarebbero tante: adeguamento e risanamento delle scuole, creazione di nuovi posti di lavoro, sostegno al reddito con il salario sociale ai disoccupati e ai giovani, sostegno ai disabili e agli studenti, sostegno alle pensioni minime, sostegno per i costi sanitari, abitazioni per le fasce meno abbienti ecc…
Scegliendo di bruciare due milioni di euro per un evento di poche ore, ancora una volta i nostri governanti hanno dato prova di essere solerti solo quando c’è in gioco l’interesse della Chiesa cattolica insieme alla quale alimentano e cavalcano il più ipocrita populismo scenografico esteriore, bigotto e antisociale che al di là delle celebrazioni mediatiche lascerà alla nostra terra, inevitabilmente, ancor più ingiustizia e desolazione.
Ma la responsabilità sarà anche di tutti quei calabresi che magari protestano per le condizioni disastrate in cui vivono e fanno crescere i loro figli, ma che adesso, invece, fingono di non vedere. Applaudiranno alle parole di circostanza del pontefice; acquisteranno cappellini, tazze e magliette dell’encomiabile merchandising ufficiale. Encomiabili i soli 150 mila euro stanziati dalla curia; ineccepibile la sincera dichiarazione del vescovo di Lamezia Luigi Cantafora: “Il gesto della visita del Santo Padre è eloquente. Viene a visitare la nostra povertà”.

Comitato Spontaneo per una città laica, Lamezia / Uaar, circolo di Cosenza