Rassegna stampa

Il Papa domani a Lamezia Terme farà (forse) notizia ma intanto fa notizia la Procura che mette in Rete la Giustizia

  • Ottobre 9, 2011 00:05

In una regione dove l’opacità è la regola anche negli uffici giudiziari, una Procura che mette su Internet il bilancio sociale è una felice eccezione.
La regione è la Calabria, la Procura è quella di Lamezia Terme (Catanzaro), che da tre anni è diventata la punta di diamante del panorama giudiziario calabrese. I suoi 5 magistrati (compreso il Procuratore capo, Salvatore Vitello) stanno infliggendo colpi durissimi all’ala militare e ai patrimoni illeciti delle cosche lametine.
Chissà se a Papa Benedetto XVI, che domani, 9 ottobre, toccherà Serra San Bruno e arriverà a Lamezia dove l’attenderanno centinaia di migliaia di persone e infinite polemiche sui costi di spianamento di un’area degradata (ex Sir), tutto questo interesserà.
Forse no anche se – personalmente – spero che il Papa tedesco tocchi i temi della legalità e della giustizia con la stessa forza e la stessa “violenza dialettica” con la quale Papa Giovanni Paolo II, Carol Wojtyla, il 9 maggio 93 ad Agrigento, durante una visita pastorale in Sicilia, scagliò un terribile anatema contro la mafia: “Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. […] Nel nome di Cristo […], mi rivolgo ai responsabili: convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!”.
Quanto mi piacerebbe sentire le stesse parole, ancor più dure in questa città dove la ‘ndrangheta non è forte, è fortissima e mette in ginocchio società civile ed economia!
In attesa del Papa il vescovo di Lamezia Terme, monsignor Luigi Cantafora ha rilasciato un’intervista all’ultimo numero di Famiglia Cristiana. “«L’assenza di lavoro per i giovani e la presenza della criminalità organizzata mafiosa – ha detto – sono i problemi di fondo che oggi vive la realtà di Lamezia Terme e della Calabria. I problemi sono tanti e in generale quelli che interessano tutto il Paese. Però il problema per eccellenza qui dalle nostre parti è certamente quello della disoccupazione, vera e propria piaga sociale, che coinvolge, purtroppo, moltissimi giovani, impedendo loro di coltivare sogni e nutrirsi di speranza verso un futuro che, a volte, non riescono neppure a immaginare. Così anche molti padri di famiglia, una volta perso il lavoro, spesso precario, incontrano enormi difficoltà a trovarne altro e incorrono nelle prevedibili conseguenze di disagio pratico e psicologico, che incidono negativamente sul piano del benessere e della serenità familiare”.
Parole sagge nom c’è che dire.
L’ARRIVO DI VITELLO
Al suo arrivo nel luglio 2009 da Roma, dove ha condotto l’indagine sull’immobiliarista romano Stefano Ricucci a sugli investimenti della ‘ndrangheta, Vitello lo aveva detto: partirò dai filoni più importanti ma metterò mano anche all’organizzazione.
Ora è la prima Procura calabrese ad avere in Rete il bilancio di tre anni e mezzo di attività. “Al Sud non sono molte le Procure che hanno un bilancio sociale, figuriamoci online – spiega Vitello – ma in questo modo garantiamo l’assoluta trasparenza sulla gestione e sulla qualità di attività, uomini e risorse finanziarie. Tutti saranno in grado di vedere come si spendono i soldi della Giustizia”.
I risultati non mancano e chiunque può vederli (www.procuralameziaterme.it). In tre anni la Procura è riuscita a smaltire in tempo pressoché reale le sopravvenienze (che in media sono 7.719 all’anno), a contrastare le pendenze (erano 14.621 nel 2008 e a maggio di quest’anno erano 8.146), a velocizzare i tempi di definizione dei procedimenti e a risparmiare soprattutto con riferimento al settore delle intercettazioni telefoniche e dei mezzi affidati in custodia giudiziale a terzi, eliminati grazie ad apposito progetto in linea con gli ultimi interventi legislativi.
Nonostante la spesa per intercettazioni telefoniche sia drasticamente calata (612mila euro nel 2005 scesi a 189mila lo scorso anno) continua però a rappresentare il 71% delle spese di bilancio.

robertogalullo.blog.ilsole24ore.com

La carica dei duemila indignati

  • Ottobre 8, 2011 23:42

Il quotidiano della Calabria - 8 ottobre 2011 - pagina di Cosenza

 

Per il Papa viaggio in Calabria nella tana della ‘ndrangheta

  • Ottobre 8, 2011 23:39

di Franca Giansoldati

LAMEZIA TERME – Un viaggio breve, quasi un blitz nel profondo Sud, a Lamezia Terme, dove ‘ndrangheta e disoccupazione tolgono il fiato, dove un giovane su due non ha occupazione, tanto da far dire al vescovo locale, monsignor Antonio Cantafora che «bisogna superare la mafiosità e la mafia» per uscire da un mortale circolo vizioso, e al sindaco, Gianni Speranza che «Lamezia rappresenta il Sud che non si rassegna». Sono in molti quelli che in Calabria aspettano di ascoltare domani mattina da Papa Ratzinger parole coraggiose e profetiche, come quelle pronunciate da Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi ad Agrigento («mafiosi, verrà il giudizio di Dio»).

Solo negli ultimi mesi a Lamezia ci sono stati 4 omicidi per mafia, è stato bruciato a don Pino De Masi l’oliveto confiscato alle cosche e dato pure fuoco alla macchina di don Tonino Vattiata, un prete che non ha paura a parlare liberamente, a strappare i ragazzi dalla strada, a ripetere che la ‘ndrangheta è come un cancro. «Siamo felici di questa attenzione, ma chissà cosa, invece, il Papa si aspetta da noi amministratori» sorride il sindaco, al suo secondo mandato, più volte minacciato di morte per avere messo sotto scacco la rete criminale. Gianni Speranza va avanti e non se ne cura. Lotta all’abusivismo e al racket, alla strafottenza delle cosche dominanti nell’area, i Giampà, i Jannazzo, i Torcasio specializzati in estorsione, droga, riciclaggio. «Ho rinunciato alla scorta perché un sindaco non può isolarsi troppo». La cittadina calabra a 26 anni dal passaggio di Giovanni Paolo II si appresta a dare il benvenuto al suo successore, Benedetto XVI. Pur non essendo mai stato in Calabria, Joseph Ratzinger ha un legame ideale con questa terra per via di un monaco tedesco, nato a Colonia e vissuto tra la Francia e l’Italia nel XI secolo: San Bruno. Egli fondò sulle Serre Calabre, tra castagneti ancora incontaminati, una certosa che oggi ospita 14 monaci. La loro clausura è rigidissima e la loro vita è spartana. «I monaci vivono nel silenzio, tra loro non parlano, non mangiano carne, stanno a piedi scalzi anche d’inverno, si alzano a mezzanotte per pregare, mangiano ciò che coltivano, vivono in cellette piccolissime e vengono sepolti nella nuda terra» ha raccontato lo scrittore Luigi Accattoli nel libro appena pubblicato per i tipi di Rubettino, “Solo dinnanzi all’Unico”. Per certi versi sono dei veri rivoluzionari che ispirandosi al Vangelo capovolgono i valori che il mondo ritiene fondamentali. Nel silenzio (inteso non come assenza di parole ma come apertura all’accoglienza di Cristo) meditano sulla grandezza di Dio, staccandosi dalle cose terrene, attraverso un percorso che chiamano la traversata nel deserto.

Papa Ratzinger dopo la messa del mattino che celebrerà in un’area appositamente attrezzata vicino all’aeroporto e capace di ospitare almeno 100 mila persone, volerà in elicottero a Serra San Bruno dove sarà accolto dal priore Jacques Dupont. L’aspetto spirituale sarà al centro di questo momento. Coi monaci celebrerà i vespri e poi riprenderà la strada per Roma.

ilmessaggero.it

Benedetto XVI in Calabria, il meglio e il peggio sulla visita del papa

  • Ottobre 8, 2011 23:38

Una veloce rassegna del meglio che si legge, in queste ore, a proposito della visita di Joseph Ratzinger in Calabria – prevista per domani presso Lamezia Terme e Serra San Bruno.
Mentre l’Ansa ci segnala che l’attesa “cresce a dismisura” (cosa che deve essere stata quantificata con sofisticati macchinari elaborati per l’occasione), è il sindaco di Serra Bruno Rosi, all’AdnKronos, a rammentarci le cause storico-morali dell’evento. “La visita del Papa è un dono del cielo”. Non c’è altra spiegazione.
L’auspicio del vescovo di Lamezia Terme, Luigi Cantafora, è invece che la visita non resti solo negli “annali” (o, aggiungiamo noi, nei vuoti delle cassaforti pubbliche), ma anche “nel cuore di tutti: lascerà un segno forte di speranza e di rinascita”. Che è poi la linea del Pd regionale, confermata dal consigliere regionale Antonio Scalzo.
“L’auspicio – ci spiega – è che questo storico evento sia da stimolo per una ripartenza concreta di Lamezia Terme, contribuendo a risvegliare in ognuno di noi quella fiducia e quell’ottimismo di cui tutti, in questo periodo, abbiamo bisogno in modo da realizzare effettivamente ‘quel sussulto di speranza’ a cui mirabilmente ed efficacemente ha fatto di recente riferimento il vescovo, mons. Luigi Cantafora”.
Il meglio, però, ci arriva dalle colonne del Quotidiano della Calabria. Che, in un articolo dal titolo “Benedetto XVI in calabria, i fedeli affronteranno il maltempo”, parte dalla visita del pontefice cattolico per aggiornarci sulle variazioni metereologiche previste per il weekend. Copieremo e incolleremo i passaggi salienti del pezzo.
“Sarà caratterizzata dal freddo e dalla pioggia, purtroppo per i fedeli, la visita del Papa in Calabria. Domani mattina migliaia di persone si ritroveranno nell’area ex Sir a Lamezia Terme, per salutare e dare il benvenuto a Benedetto XVI e proprio per la giornata di domani è prevista, già dalle prime ore del mattino, una perturbazione proveniente da nord, che farà abbassare le temperature di circa 10° rispetto ai giorni scorsi (saranno comprese tra i 14 e i 17 gradi), e piogge anche con rovesci a carattere temporalesco, durante il corso della giornata”.
“Solo a meta mattinata (intorno alle 11), potrebbe esserci una pausa con qualche schiarita ma già dalle 12 la pioggia dovrebbe riprendere a cadere ed anche a carattere temporalesco. Dopo Lamezia Terme, nel pomeriggio, papa Benedetto XVI si recherà alla Certosa di Serra San Bruno e anche nelle montagne vibonesi, le condizioni meteo non saranno delle migliori. Continueranno ad essere presenti precipitazioni fino alle 18 circa, anche se in maniera decisamente più debole rispetto alla mattinata”.

calabria.blogosfere.it

Papa a Lamezia, Senese: “Rispettare le leggi”

  • Ottobre 8, 2011 23:32

“In anni di organizzazione di grandi concerti e spettacoli in tutta la Calabria, ho visto e conosciuto tantissime persone, avuto a che fare con numerose Amministrazioni pubbliche, trovandomi nelle situazioni più disparate, che sono sempre riuscito bene o male a fronteggiare. Ma ancora oggi, non riesco a non restare a bocca aperta, tra l’esterefatto e il senza parole, di fronte all’ennesimo colpo inferto a tutte quelle agenzie che lavorano con professionalità e impegno in tutta la regione”. Lo afferma in una nota il promoter Maurizio Senese. “Sebbene questa volta la questione non mi riguardi direttamente – organizzo esclusivamente concerti e spettacoli, prosegue il comunicato-, mi sento in dovere di denunciare quanto accade a Lamezia Terme, in un’occasione così importante come quella dell’arrivo del Papa in Calabria. Quasi tutti i servizi necessari per la realizzazione di questo storico evento sono stati affidati mediante bando pubblico, come da legge è previsto che sia. Ma dicevo quasi tutti: l’organizzazione è stata affidata, come di consueto, alla solita agenzia locale, che da mesi si era in ogni modo proposta per l’occasione. Il tutto, ovviamente, senza una benché minima traccia di bando, in barba ad ogni normativa vigente. Mi chiedo come sia possibile che il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza e l’assessore alla Cultura Gaetano Grasso abbiano potuto permettere un procedimento simile, contrario a tutti i regolamenti e dannoso sia per l’immagine dell’Amministrazione comunale, sia per quella dei suoi rappresentanti: a loro ricordo che sono stati investiti dagli stessi cittadini a rivestire un ruolo di responsabilità, tale da dare esempio di legalità, necessaria per la gestione dei soldi pubblici. Certo e sicuro della risposta che darete per sfuggire a un metodo che sembra eseguito in maniera non chiara, aggirando ostacoli e ponendo come giustificazione l’interesse della curia e dello stesso vescovo di Lamezia Terme. La trasparenza e la correttezza sono da sempre sinonimo di qualità: un evento di un’importanza così elevata, non può sottovalutare simili aspetti né ammettere comportamenti di tale approssimazione, che rischiano di andare a discapito della riuscita dello stesso. Dopo tanti anni, di fronte a queste situazioni, ancora mi stupisco”.

catanzaroinforma.it

J’accuse dissidenti Idv e AmoLamezia: città lustrata per il Papa ma lavoratori senza stipendio

  • Ottobre 8, 2011 23:29

“La vicenda della coop Ciarapanì che ormai da molti mesi non riceve le spettanze dovute, grazie anche al mancato pagamento del Comune di Lamezia, come di altri comuni, alla Lamezia Multiservizi per l’opera fornita,la dice lunga sulla sensibilità e sull’attenzione dell’Amministrazione Speranza”. Così, in un nota congiunta, il gruppo dissidenti Idv Lamezia e l’Associazione AmoLamezia. “Riesce, non si sa come, a trovare un fiume di denaro per la venuta del Papa, a regalare circa 9000 metri quatrati di terreno alla Curia per costruire una nuova cattedrale, ma c’è proprio necessità? (ci son o già a Lamezia 36 chiese) e la cosa che lascia sbigottiti si concede la possibilità di costruirvi sullo stesso terreno pure una scuola privata. Si stanno lustrando le strade dove deve passare il Papa, per presentare una città che non esiste,una realtà lontana dai bisogni veri della gente. Mente tutto il resto rimane abbandonato a se stesso vedi, solo per fare un esempio, i parchi e il verde, che dopo avervi speso una cifra assai considerevole, denaro pubblico,sono impraticabili,dimenticati e diventati luoghi dove vi si può trovare soltanto siringhe,bottiglie rotte, sterpaglie, di tutto e di più. Il Comune concede gratis le navette tramite la Multiservizi,mentre i lavoratori della stessa Multiservizi, devono ancora ricevere la 14° mensilità e si sono visti bloccare pure i buoni-pasto. Nel momento in cui l’Amministrazione plaude, giustamente, all’arrivo nella nostra città di sua santità, Benedetto XVI, dall’altra si dimentica,speriamo momentaneamente, degli ultimi d icui ci parla spesso e ben volentieri Gesù di Nazareth, nell’Evangelo. Sembra ai piùche vivono quotidianamente i problemi concreti di questa città, che i due aspetti siano inconciliabili, quando il dettame evangelico dice il contrario. Sembra oggi più che mai che le apparenze prevalgono e assurgono a valori laddove invece le necessità primarie sono dimenticate e assumono il significato di disvalore. Ci sentiamo offesi e indignati dall’atteggiamento, che poi sono delle azioni palpabili e materiali,non solo di questa amministrazione comunale,lontana mille miglia dai problemi quotidiani, ma anche da una certa chiesa così poco attenta concretamente alle istanze e alle speranze degli ultimi e dei diseredati,che erano i principali per non dire il fiore all’occhiello dell’azione dell’unico Salvatore.Nel dare il sincero benvenuto al Papa,pensiamo anche che se lo stesso Papa,fosse a conoscenza dei problemi reali che vive gran parte delle famiglie lametine , avrebbe sicuramente molto da ridire sia sull’operato dell’amministrazione comunale sia su quello di quella parte della Chiesa così lontana dalll’insegnamento cristiano”.

lameziatermenews.it

Manifestazione del sette ottobre a Cosenza – lo speciale di indyradio, interviste e racconti della giornata

  • Ottobre 8, 2011 22:30

Se non sei riuscito a seguire lo speciale sulla manifestazione del sette a Cosenza segui il link e ascolta!
ASCOLTA QUi lo speciale di indyradio http://calabria.indymedia.org/article/5488

Questa puntata di indyradio offre uno speciale sulla manifestazione contro la crisi del 7 ottobre svoltasi a Cosenza. In piazza 1000 tra studenti medi e universitari, ambientalisti della rete difesa territorio, precari, docenti, lavoratori delle ferrovie, migranti, comitato prendocasa, cittadini che protestavano contro la legge bavaglio, attivisti lametini contro gli sprechi per la visita del papa e tante altre realtà. Arrivati al comune gli attivisti hanno esposto uno striscione Cosenza Antifascista… perchè Cosenza è antifascista, infine dopo la manifestazione molti si sono fermati alle porte di equitalia, simbolo delle vessazioni deterinate dall’attuale governo che pensa di risolvere la crisi facendola pagare solo ai cittadini inermi dissanguati fino all’estremo. Equitalia è stata già negli scorsi gioni oggetto di volantinaggio da parte dello sportello san precario che denunciava l’enorme e crescente pressione sui cittadini esercitata dall’autorità statale attraverso gli uffici di equitalia.

Inserto Corriere di Calabria

  • Ottobre 8, 2011 11:19

Sono stati miracolosamente trovati più di 2 milioni di euro

  • Ottobre 8, 2011 10:36

Gazzetta del sud 8 ottobre 2011

Si al papa, no ai fondi pubblici

  • Ottobre 8, 2011 10:32