Il Papa a Lamezia, ecco i costi dell’evento

  • Ottobre 14, 2011 10:45

La Diocesi lametina ha diffuso le spese relative all’organizzazione della visita di Benedetto XVI di sabato scorso

LAMEZIA TERME. La Diocesi lametina, con un comunicato, ha diffuso le spese relative all’organizzazione della visita del papa di sabato scorso. A spiegare, i costi sostenuti dalla chiesa locale è mons. Tommaso Buccafurni, economo diocesano. Buccafurni rimarca che prima di tutto è stato necessario ristrutturare l’Episcopio “edificio dove non si effettuavano lavori di riqualificazione da molti anni. Abbiamo provveduto a dotarlo dell’ascensore che non è servito solo in occasione della Visita Papale ma d’ora in avanti potrà essere utilizzato anche dalle persone disabili, le quali finora non potevano accedere al Palazzo Vescovile”. L’economo della Curia sottolinea inoltre “che attualmente la Regione Calabria non ha ancora dato nulla dei fondi promessi; con una comunicazione ufficiale il Dipartimento 2 della Presidenza della Giunta regionale ha fatto sapere alla Diocesi che il governo calabrese “nella seduta del 16 settembre 2011 ha concesso alla Curia lametina, per la Visita del Santo Padre in Calabria, un contributo di 230 mila euro”. Sempre nella stessa comunicazione viene precisato che “per l’anno 2011 venga erogata solo un’anticipazione pari al 30% dell’intero contributo, rinviando la liquidazione della restante parte all’anno 2012”. Per quanto riguarda l’Amministrazione provinciale di Catanzaro “è stata concessa una compartecipazione alle spese di 100 mila euro; un documento ufficiale dell’ente intermedio spiega – si evidenzia – che alla liquidazione della suddetta somma si provvederà con successivo atto amministrativo previa presentazione di relazione descrittiva dell’avvenuta Visita”. L’Amministrazione provinciale ha già anticipato il 50% della somma, per cui la Curia ha ricevuto 50 mila euro. Il Comune di Lamezia Terme ha dato alla Curia 150 mila euro, “contributo – puntualizza mons. Buccafurni – che l’amministrazione lametina potrà riprendersi dal fondo unico stanziato dalla Regione per il Viaggio del Papa in Calabria. Il contributo regionale ammonta complessivamente a 500 mila euro di cui, secondo le nostre conoscenze, 120 mila al Comune lametino; 230 mila per la Chiesa locale; 120 mila al Comune e alla Certosa di Serra San Bruno”. Il costo dell’allestimento dell’area ex Sir, inteso come preparazione del palco papale, dei palchi per il coro e per gli operatori della stampa e delle emittenti televisive, unitamente alle altre strumentazioni necessarie all’audio e al video e alla sistemazione delle autorità e dei fedeli, nonché delle transenne e dei bagni chimici, è stato a completo carico della Diocesi, per un importo complessivo di euro 589.948.00. Come si può vedere, quanto la Diocesi potrà ricevere dagli enti pubblici non è neanche sufficiente a coprire le spese dell’allestimento dell’area. Il servizio pullman che, con le ditte Preite, Bilotta e Romano, ha trasportato i fedeli dalle varie parrocchie all’area della Messa, “è stato pagato dai fedeli e dalla stessa Curia che a proprie spese ha garantito il trasporto gratuito di: diversamente abili, coro, autorità ecclesiastiche, religiosi e religiose, operatori dell’informazione, volontari e tecnici”. L’economo della Curia tiene a sottolineare che la Chiesa lametina non ha fatto spese superflue.

giornaledicalabria.net

Calabria ora 14 ottobre pagina di Lamezia

  • Ottobre 14, 2011 10:43

Il Papa va via ma la monnezza regna sovrana

  • Ottobre 14, 2011 10:40

Lamezia, visita Papa: ecco cosa è rimasto nell’area ex Sir

  • Ottobre 13, 2011 16:29

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Lamezia Terme, 13 ottobre – Siamo in grado di mostrarvi come si presentava questa mattina alle ore 10:00, e a cinque giorni dallo storico evento della Messa papale, l’area industriale dedicata al Santo Padre e allestita per celebrare l’evento dello scorso 9 ottobre.

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Corvi e gabbiani svolazzano tra buste di rifiuti, cartoni, bottiglie di plastica, fango e bitume reso morbido dalle piogge. Si dirà che molti dei cartoni che si vedono sono serviti a far sedere i fedeli. Bene. Così come è giusto sottolineare che la colpa è anche di chi ha partecipato e ha preferito abbandonare lì i rifiuti approfittando della calca di gente ma, è pur vero che, vista così, l’area si presenta dopo cinque giorni dall’evento come un’ immensa discarica a cielo aperto e inutilizzabile.

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Un’area che dovrebbe servire ancora alla comunità in futuro e che si presenta, dopo le precipitazioni dei giorni scorsi, con il manto bituminoso già deteriorato e morbido in più punti, come appare evidente nella foto qui in basso e a quanti, quel giorno, erano lì a presenziare alla Santa Messa.

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Viene spontaneo chiedersi se e chi pagherà, se non tutti i cittadini, per quella che si presenta come una nuova bonifica e una nuova risistemazione dell’area. E se si procederà alla pulizia, chi se ne occuperà e con quali fondi? La zona, lo ricordiamo, dovrebbe essere riutilizzata, stando alle dichiarazioni degli organizzatori prima della visita del Papa, come area per grandi eventi di carattere regionale. Un bene, “un investimento che rimarrà alla città” , si diceva. Bene, aggiungiamo. Con la speranza che quanto annunciato duri nel tempo e non si rovini con la prima pioggia, non siano spesi ulteriori soldi pubblici e che tutto avvenga nella massima trasparenza visto che si parla di soldi pubblici. Il tempo dei cittadini con il classico anello al naso, specie in questi tempi di crisi, è ormai tramontato.

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lametino.it

Il Papa a Lamezia, una corista racconta…

  • Ottobre 12, 2011 13:23

Finalmente in una città giovane come Lamezia Terme è arrivato in visita Il Santo Padre Benedetto XVI. L’avvenimento atteso sopratutto da tanti giovani speranzosi e disoccupati ha presentato non poche difaillance. Eppure la città, con tutto l’apparato comunale ha cercato di prepararsi per accogliere i tanti fedeli provenienti dai vari paesi. Ma questa volta a Lamezia, l’organizzazione, è arrivata in ritardo. D’accordo che le condizioni metrologiche hanno influito su tutta l’organizzazione, ma quelle infrastrutture,quei bagni chimici non funzionanti, tutti nel fango, possiamo definirli:roba da terzoBagni_chimici_area_Sir_Papa1 mondo. Per non parlare delle persone in piedi,tenute a distanza delle transenne,quando invece i posti a sedere rimanevano vuoti ed inutilizzati. E che cosa dire della grande quantità di libretti abbandonati lungo i bordi della strada? Avrebbero potuto aiutare i fedeli nel rispondere e seguire la Messa, ma qualcuno ha preferito non distribuirli. E la povera corale? E’ stata relegata lontana dal palco del Santo Padre, come se fosse un corpo a sé e non centrasse nulla con la Messa. E come non ricordare, quando durante il canto melodioso dell”ALLELUJA IRLANDESE”, mentre si innalzavano le voci del coro, terrificante ecco sprigionarsi all’improvviso un fetore. Un olezzo nauseabondo che andava diffondendosi per tutta l’area. (i water dovevano essere stracolmi). Io stessa,con imbarazzo mi sono trovata a pensare:”Speriamo che il Papa non senta questa puzza!”.

Vittoria Plocaro
Religiosa e corista

pubblicato su lameziatermenews.it

Rassegna stampa il domani

  • Ottobre 10, 2011 23:39

Lamezia, il Papa e la partecipazione dei lametini ad un evento mediatico

  • Ottobre 10, 2011 23:37

Lamezia Terme, 10 ottobre – Quella di ieri è stata senza dubbio una giornata storica per la città di Lamezia Terme. Un evento che travalica la fede e proietta nel campo delle nuove forme di comunicazione.
Lo testimonia anche la partecipazione della gente di Lamezia e il tam tam sulla rete che ne è derivato. Sono davvero molti, in queste ore, i lametini che continuano ad inserire sui principali social network come Facebook e Twitter, così come su Vimeo o You Tube, foto e video dell’evento e del percorso cittadino del Pontefice.
Basta fare una piccola ricerca su internet e si avranno tanti piccoli contributi e testimonianze per immagini che danno il senso della partecipazione mediatica all’evento visita del Papa a Lamezia Terme. Insomma, al di là delle polemiche e della fede cattolica, in molti si sono ritrovati a far da testimoni ad un evento muniti di fotocamera o telefonino e dire a tutti: “guardate, c’ero anche io”. Non solo uomini e donne di fede, quindi, ma tanta gente tradizionalmente non praticante che ha partecipato all’ evento come naturale conseguenza di una società ormai ultra-massmediale. E il Papa che passa tra le vie del centro di Lamezia Terme rientra appieno nella casistica sociologica dell’evento mediatico.

lametino.it

Rassegna stampa il quotidiano

  • Ottobre 10, 2011 23:24

 

Il flop della visita del papa nella Calabria dei poveri

  • Ottobre 10, 2011 11:28

IL FLOP della visita del papa in Calabria è evidente anche alla questura di Catanzaro che ha quantificato le presenze nell’area tossica spianata della Sir in sole 40 mila presenze rispetto alle 200 mila presenze che la Curia calbrese aveva preventivato.Evidentemente i poveri di questa terra hanno preferito guardare l’evento da lontano. I poveri, in Italia,secondo l’ultimo rapporto Istat,  superano quota 8 milioni. Il 13,8% dell’intera popolazione, quasi 3 milioni di famiglie in difficoltà – l’11% del totale, sotto la soglia di povertà relativa e capace di contare su una spesa mensile inferiore ai 992 euro.  E l’ultima, riferita al 2010, incoraggia ben poco. Soprattutto per le regioni meridionali.  La maggiore incidenza di famiglie povere si registra, infatti, in tre regioni del Sud Italia: Basilicata, Sicilia, e “ovviamente” Calabria: l’incidenza della povertà relativa 2010, nel Mezzogiorno, nelle famiglie con tre o più figli piccoli sale dal 36,7% dell’anno prima al 47,3%, una “famiglia numerosa” su due. Il 68,2% del totale degli indigenti – o così definiti – è infatti meridionale: il 28,3% di questi è lucano, il 27 siciliano e il 26% calabrese. Certo non avevamo bisogno , per noi viviamo “terra terra”, del rapporto Istat, per sapere come si vive in questa Calabria. Basta andare in un ASL e vedere le file per chiedere l’esenzione del tiket e ti accorgi di quanta gente ci sia che non ha la possibilità neanche di comprarsi le medicine. L’ultima peraltro della nostra Regione Calabria è stata quella di togliere dall’esenzione i precari, quelli con il reddito basso. Basta un contratto minimo, e sei fuori dall’esenzione. Poi ci si meraviglia se la gente per sopravvivere si arrangia come può,anche illegalmente,  o ci si meraviglia se i giovani , non “se ne vanno” dalla Calabria, ma se ne scappano. Non esiste più alcun tipo di assistenza e di aiuto. Se sei povero, senza casa, senza lavoro, sono cavoli tuoi. E’ per questo che la ‘ndrangheta ingrossa il suo esercito. E’ l’unica attività “locale” che offre lavoro, prospettive di una “vita migliore”. E più le bande ‘ndranghetiste aumentano nei territori, più c’è bisogno di nuovi equilibri. I regolamenti fra bande rivali e famiglie, sono giunti ad un morto ammazzato ogni settimana. La media più alta d’Europa. Il vescovo di Locri mons. Giuseppe Fiorini Morosini, nelle indicazioni pastorali ai fedeli per il nuovo anno 2011-2012, a proposito di questa grave situazione  dice : “La legalità fa parte della moralità e che non si può presumere di essere cristiani continuando nell’adesione ad una qualsiasi associazione criminale. Né valgono a redimere le ostentate quanto vuote devozioni ai santi patroni e all’impegno nelle feste popolari, che spesso si vogliono condizionare e dominare per ragioni di prestigio e di potere”. Belle parole ma vedremo se mons. Morosini al prossimo funerale di qualche boss o aderente alla ‘ndrangheta lo farà entrare in Chiesa o se poi si affiderà al giudizio finale nell’al di là. Potrebbe essere un deterrente e qualcosa di terreno e  di concreto contro la ‘ndrangheta, così come lo fu la scomunica ai comunisti negli anni 50. Insomma in questa situazione ecco l’arrivo del papa, il capo di uno stato straniero nella nostra povera Calabria. Lo stato vaticano è uno degli stati  più ricchi del mondo. Un povero pensa di ricevere qualcosa da questa visita. Un buono per la propria famiglia, un aiuto finanziario per pagare il mutuo della casa, i libri per mandare i propri figli a scuola. Niente di tutto questo. Saremo noi poveri, noi senza casa, noi immigrati nei campi di Rosarno a pagare questa visita. E la pagheremo abbastanza cara.  Oltre due milioni di euro fra spese dirette ed indirette, cioè quattro miliardi del vecchio conio ! Fervono i preparativi intanto,per il 9 ottobre.  I funzionari della regione, i consiglieri regionali, gli assessori, il sindaco di Lametia in primis,il compagno Gianni Speranza,  saranno tutti corsi a comprasi un vestito nuovo, di quelli che si usano ai matrimoni importanti. Non vorranno sfigurare davanti alle telecamere di mezzo mondo.  E si cerca anche di superare qualche discrepanza nell’organizzazione dell’evento.  L’ultima notizia che attendevamo da Lametia era se i paninari ambulanti potevano vendere durante la messa nell’ex campo tossico della Sir durante la santa messa.  Ebbene dopo le sollecitazioni della Curia, alla quale si erano rivolti tutti i pii ambulanti, la Questura ha detto di si. Un sospiro di sollievo si è sentito per tutta la piana. I fedeli potranno essere rifocillati mentre il papa celebra. Porchetta calabrese ( esiste ?) e comunione. Un altro tipo di panino invece lo farà il Corriere della Calabria il nuovo settimanale diretto da Pollichieni. Dopo aver criticato, in un numero scorso, le eccessive spese del comune di Lametia, eccolo fare un panino – inserto nel giornale con l’evento papale. 1000 copie acquistate dalla Curia lametina per 4000 euro. Va bè, “Parigi val bene una messa”  disse Enrico IV di Francia quando abiurò il calvinismo per buttarsi giustamente nella fede cattolica. Sempre a proposito di panini, l’Istituto Professionale Alberghiero Einaudi di Lametia si occuperà di far mangiare il seguito papale . 40 fra cuochi e camerieri  dovranno sfamare e servire ben 250 commensali  ( più qualcuno che riuscirà ad infilarsi ) fra vescovi, preti, segretari,funzionari vari,sindaci. Sappiamo  anche, grazie ad una conferenza stampa fatta nel Pio istituto Alberghiero imbandierato per l’occasione di bandiere vaticane , che “ si  tratta di un buffet molto vario e ricco, che risalterà le tipicità nostrane (fritti vari, salumi, formaggi, composè di mare e terra, mini cocktail appetizer e mini dessert), tutto all’insegna della tradizione gastronomica calabrese con qualche rivisitazione in stile e che lasci anche libera la creatività dei giovani chef” . Ancora top secret, invece, il menù con il quale il Santo Padre pranzerà in Episcopio assieme al vescovo Cantafora e agli altri Presuli calabresi. La ditta che si occuperà del pranzo papale è la Ristor’Art che già da tempo ha presentato tutta una serie di menù per i quali, al momento, non si conosce la scelta.

Il 6 ottobre invece i laici calabresi hanno manifestato a Lametia per ricordare ai tanti calabresi poveri ed indigenti che il Comune di Lametia tanto povero da non poter concedere fondi per nessuno intervento negli ultimi anni, ha invece trovato un tesoro da regalare alla Curia. Un tesoro di ben due milioni di euro tolti alla società calabrese e pagati con i soldi dei contribuenti calabresi. Due milioni di euro per una visita ed una messa di un solo giorno. Ricordano i laici del comitato 9 ottobre, “per l’esattezza 1 milione 340 mila stanziati dal comune di Lamezia Terme e 600 mila euro deliberati dalla Provincia di Catanzaro e dalla Regione Calabria. A ciò va aggiunta l’area, in pieno piano API, offerta gratuitamente alla curia per la costruzione della nuova cattedrale e per la realizzazione di edifici dedicati all’istruzione, vale a dire, scuole private cattoliche. Ci sembra inoltre fuori luogo l’affermazione del sindaco Speranza circa il ribasso di aggiudicazione della gara per la sistemazione dall’area Ex SIR: affermare con entusiasmo che è stata aggiudicata una gara con un ribasso di circa il 40% (in realtà è del 49.32%) significa non aver chiaro cosa potrebbe rilevare un ribasso cosi elevato soprattutto in Calabria e nel resto del Mezzogiorno d’Italia.

La chiesa certamente non ha bisogno di tutti questi fondi pubblici perché al proprio patrimonio “sovrano” vanno aggiunti i circa 900 milioni di euro che ogni anno incassa tramite l’8 per mille, e le donazioni che arrivano da ogni parte del mondo. Inoltre il governo italiano l’ha esentata pure dal pagamento dell’ICI, nonostante una sentenza contraria della Corte Costituzionale e la minaccia della UE di aprire un processo all’Italia per “aiuti dello Stato a Enti ecclesiastici”.

Intanto la curia lametina ha messo in moto anche una macchina per fare ulteriore soldi. Magliette, cappellini,sedie di cartone,foulard,bandierine, basta ordinare, un quantitativo minimo di 50 pezzi ed eccoli direttamente a casa tua o nella tua parrocchia a prezzi stracciati. Addirittura è stato fatto anche un francobollo con annullo papale che potrà essere acquistato in tutti gli uffici postali. Per entrare nelle scuole,poi si sono inventati anche dei concorsi. Alla faccia dello Stato laico libero ed indipendente, tutti  gli alunni delle scuole primarie e secondarie potranno partecipare ad un concorso con un premio ( misero ) di 200 euro. Giusto per tenere viva l’attenzione sull’evento ed entrare nelle scuole. Ma il capolavoro papale resta il grande palco. Nemmeno i Pink Floyd nel loro concerto di Venezia erano arrivati a tanto. Un palco largo ben 40 metri trasportato a pezzi da  7 enormi  tir. Una struttura che dicono , non verrà smantellata  e che  resterà per un prossimo grande evento , si pensa ad una grossa star italiana. Resteremo con le bandierine del vaticano in mano davanti a questo grande palco costruito su un area tossica ! Questa è davvero una bella soddisfazione, una bella immagine della nostra Calabria. Ma il capolavoro della visita papale resta il viaggio da Lametia a Serra san Bruno che il papa farà in elicottero in visita ai certosini della Certosa. Cosa dirà a questi frati bruniani che vivono nella povertà e che riflettono davvero la sofferenza della gente calabrese non lo sapremo mai . Loro vivono del poco che gli da la terra che loro stessi coltivano, loro vivono dell’unico vestito che indossano, loro vivono nel silenzio, nella preghiera, nell’umiltà e soprattutto nello stare lontani da questa società in piena clausura pur comprendendola. Il contrario insomma di quello che è la chiesa cattolica oggi, assetata di danaro, sovvenzioni e soprattutto lontana mille miglia dalle vere esigenze della povera gente, quella gente che dice di voler aiutare sperperando milioni e milioni di euro ad ogni visita papale in giro per l’Italia. La popolazione di serra san Bruno da mesi è in lotta contro la chiusura dell’ospedale. In una lettera indirizzata al papa, il comitato cittadino, sindaco in testa, è stato chiesto un incontro con gli ammalati ed  i disabili . Chissà se fra un pranzo e l’altro, una messa e l’altra ci sarà tempo per loro. Ne dubito !

scirocco.blog.tiscali.it

Rassegna stampa Gazzetta del Sud

  • Ottobre 10, 2011 11:02

Gazzetta del sud 10 ottobre 2011 - Pagina regionale

 

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