Comunicati
Lamezia una città di santi!!!
Apprendiamo dalla stampa che il consiglio regionale della Calabria ha approvato la proposta di intitolare l’Aeroporto di Lamezia Terme a San Francesco di Paola e la cosa che più ci rammarica è l’ennesima sottomissione della politica alla religione.
Viviamo in una società chiaramente multietnica e multireligiosa, per questo riteniamo che sia assolutamente fuori luogo intitolare strutture pubbliche e quindi usufruibili da tutti (cristiani, ma anche musulmani, ebrei, buddisti, induisti, atei, agnostici ecc.) a simboli della religione cristiana.
Dopo l’intitolazione dell’ospedale civile di Lamezia Terme a Giovanni Paolo II, dopo lo spreco di denaro pubblico per la visita del Papa e la successiva intitolazione dell’area ex Sir a Benedetto XVI, dobbiamo assistere impotenti all’ennesima interferenza della religione nella vita pubblica.
Chiediamo immediatamente lo stop della procedura dell’intitolazione e, se proprio si deve cambiare il nome allo scalo, la scelta ricada su un personaggio i cui valori siano realmente ed universalmente condivisi e non specificatamente riconducibili ad una fede religiosa e, come tali, solo parzialmente rappresentativi.
Abbiamo tanti personaggi meritevoli, cittadini e non, che appartengono a tutti. I Santi li usino le strutture religiose.
Un papa Carissimo – Comitato spontaneo per una città Laica
PASSATO IL SANTO, PASSATA LA FESTA? Non Per la Curia Vescovile!
Passata la festa e la sbornia euforica della visita papale – con i suoi eccessi e sfarzi – ci rimane soltanto il fango che ha sommerso i pochi fedeli accorsi alla SIR ed un sindaco che, commosso, regala 1 milione e 300 mila euro di terreno alla Curia per costruirci sopra la nuova cattedrale e le scuole private cattoliche. Questo è quanto contenuto nelle due delibere: la N°467 del 03/08/2011 e la N° 511 DEL 28.09.2011.
Tutti i cittadini hanno avuto modo di vedere – in mondovisione su Rai 1 – il nostro sindaco donare al Papa un prezioso folder di pelle contenente la delibera di assegnazione dell’area stampata su altrettanta carta preziosa della Rubettino.
Un ulteriore dono, quindi.
Agli oltre due milioni di euro impegnati tra delibere e determine da Comune, Provincia e Regione si è aggiunta la consegna del terreno in piena area API.
La Curia investirà oltre 10 milioni di euro per costruire il nuovo complesso parrocchiale, in barba alle centinaia di persone che, quotidianamente, affollano la mensa Caritas cittadina.
Il comune chiede in cambio soltanto la realizzazione di una piazza di raccordo tra gli stabili comunali e la nuova chiesa: un po’ come si faceva nel Medioevo quando i due potere facevano capo ad un unico soggetto!
La richiesta avanzata dalla Curia nel 2009 è stata accolta e l’iter per la modifica del Piano API già avviato.
Il terreno, infatti, passerà da “ZTO F1 sottozona FP” a “ZTO F2 sottozona FR” e cioè da area standard riservate alle attrezzature pubbliche e di uso pubblico ad area edificabile per servizi religiosi.
Noi, per curiosità, ci siamo chiesti che valore potesse avere il terreno in questione?
E’ bastata una piccola indagine di mercato per scoprire che Il terreno donato – che conta una superficie di 8487 mq – ha un valore medio di 160 €/mq.
Stiamo quindi parlando di un ulteriore omaggio di oltre 1 milione e 300 mila euro alla Curia locale per costruirci sopra finanche delle scuole private.
Un modo allegro e disinvolto, quella della giunta Speranza – che vanta a proprio carico anche la tre giorni di Sbilanciamoci! – di utilizzare le risorse pubbliche, soprattutto in un periodo in cui molte scuole pubbliche chiudono e quelle esistenti versano in condizioni disastrose; per non parlare poi dei tanti insegnanti costretti ad una vita e ad un lavoro precario.
A questo punto ci sembra doveroso chiedere al Comune:
Il ritiro immediato della delibera di cessione del terreno alla Curia;
Il ritiro di tutte le delibera destinate all’evento papale per le quali non è ancora seguita una determina di spesa;
Una rendicontazione dettagliata delle spese extra e fuori delibera e non ancora dichiarate come, ad esempio: gli straordinari degli impiegati e operai della Multiservizi, quelli della Polizia Municipale, eventuali spese per l’acquisto di arredo, materiale ed attrezzatura per l’iniziativa, ecc..
Chiarimenti circa le procedure di gara utilizzate per l’affidamento di tutti i lavori, diretti ed indiretti, collegati alla visita del Papa.
Chiediamo, infine, alla Curia Vescovile un ulteriore atto di trasparenza: ci sembra doverosa la pubblicazione del bilancio di spesa (anche on line) per spiegare a tutti i cittadini calabresi come sono stati spesi, o come verranno spesi, i 750 mila euro deliberati dai tre enti pubblici come contributo all’evento. Non ci basta sapere che circa 590 mila euro sono stati spesi (come la curia stessa ha comunicato all’indomani dell’evento) per anticipare i fondi pubblici non ancora del tutto pervenuti nelle casse della chiesa locale. Sarebbe opportuno invece la pubblicazione del bilancio dettagliato perché in piena crisi globale e di mense Caritas che pullulano di affamati, ci sembra spropositato che la chiesa spenda cifre così rilevanti per un evento di poche ore.
Una amara riflessione.
L’evento religioso di domenica scorsa ha portato allo scoperto il vero volto della politica lametina e calabrese ed i reali interessi celati dietro l’accoglienza del capo della religione cattolica.
I nostri governanti – giocando sul sentimento religioso dei cittadini – hanno costruito consenso elettorale e sperperato una ingente quantità di denaro pubblico che, ribadiamo, poteva e doveva essere utilizzata per far fronte alle tante emergenze sociali ed ambientali che affliggono la nostra martoriata regione.
Un Papa Carissimo – Comitato Spontaneo per una Città Laica
Lamezia, Associazione Mondo Libero: Giunta incapace di far decollare la città…
Lamezia Terme, 10 ottobre 2011 – Riceviamo e pubblichiamo. Ormai l’euforia della visita papale è passata e si torna alla vita di sempre. Un evento che resterà nella storia cittadina e ha dato lustro alla Calabria intera. Vogliamo aprire una riflessione sul fatto che il Comune di Lamezia Terme abbia concesso un’ampissima area per la costruzione di una nuova cattedrale. Ci dispiace veramente, che in quasi sette anni di amministrazione il nostro sindaco non sia stato in grado di assegnare anche un piccolissimo terreno a qualsivoglia realtà imprenditoriale per creare anche un solo posto di lavoro. Sappiamo benissimo che questo non resterebbe nella storia come la visita del Santo Padre, ma sicuramente resterebbe ben impresso nella mente di moltissimi concittadini che avrebbero così la possibilità di non riempirsi la bocca solo con le parole e la demagogia del Sindaco. Abbiamo condiviso in parte il discorso fatto a Sua Santità, ma non vorremo che per l’ennesima volta siano le solite parole buttate al vento. Il Suo “Abbiamo aspettato invano il lavoro e l’industria” non è accettabile da chi governa da tanto tempo la nostra città. E’ vero sindaco, come ha detto Lei, i giovani sono la nostra speranza, ma non si sta facendo nulla in città per fermare la loro emigrazione, sono scarse le opportunità formative e non ci sono opportunità di lavoro. Non esiste un centro di aggregazione giovanile. E anche per chi vorrebbe mettere su famiglia le cose non vanno meglio. L’edilizia popolare, che potrebbe e dovrebbe permettere ai giovani di “allontanarsi” da casa per crearsi una famiglia, è al collasso. Vorremmo sapere quanti alloggi popolari sono occupati abusivamente e vorremmo sapere cosa fa l’Amministrazione per evitare che ciò avvenga. Vorremmo sapere, se e come l’Amministrazione si stia muovendo nei confronti dell’Aterp per superare lo scempio delle palazzine incompiute. Vorremmo una politica concreta, una politica di fatti che non si fermi all’immagine dei media nazionali, certamente ben curata, ma vorremmo azioni concrete e tangibili che possano ridare slancio alla città e permettano ai giovani di costruirsi un futuro a Lamezia.
Associazione Mondo Libero
Lamezia Terme
pubblicato su lameziatermenews.it
Lettera aperta del Comitato Pro-Serre a Sua Santità Papa Benedetto XVI
Sua Santità, ci rivolgiamo alla Sua persona nella convinzione che possa essere sensibile alle vicissitudini del popolo delle Serre che da ormai mille anni vive all’ombra della Certosa in un reciproco rapporto di stima e rispetto, nonché alla luce di un legame spirituale con il monastero e con i figli di San Bruno che tuttora è molto sentito tra i serresi. La Sua figura, per noi, rappresenta un punto di riferimento dal punto di vista religioso, etico e morale. Siamo certi che Sua Santità è interessata a conoscere in quali tristi condizioni di abbandono si trova questo territorio da anni. Il popolo serrese è oramai abbandonato al suo destino e le parole di denuncia sociale del poeta scalpellino Bruno Pelaggi riecheggiano in modo più che mai attuale nella nostra vallata. La marginalità e l’isolamento rappresentano per noi la regola, purtroppo. La consapevolezza di vivere, o meglio sopravvivere, nella periferia della periferia d’Italia accompagna la nostra vita quotidiana. Come se non bastasse tutto ciò, oggi vengono messe fortemente in discussione anche le conquiste sociali che questo territorio ha ottenuto con grandi sforzi nel corso degli anni. Le forti problematiche ambientali, la mancanza di servizi essenziali, lo spopolamento inesorabile, l’avvio ormai consolidato di un nuovo flusso migratorio, sono malattie che affliggono da tempo questa terra senza che nessuno riesca ad intravedere un pur minimo spiraglio di riscatto sociale. Lo smantellamento ormai quasi totale del presidio ospedaliero, che, tra le altre cose, è stato intitolato proprio a San Bruno, rende le vite di migliaia di persone ancora più precarie. L’acqua che scorre dai nostri rubinetti è putrida e maleodorante. Il già debolissimo tessuto economico locale è sempre più inconsistente. Per queste ragioni, non avendo altro modo per farci ascoltare, indirizziamo a Sua Santità un grido disperato affinché in qualche modo venga a sapere che cosa sta succedendo nella terra che San Bruno scelse come suo eremo. E’ giusto, secondo noi, che Sua Santità venga portata a conoscenza delle reali condizioni in cui si trova il territorio che sta per visitare. A Sua Santità, e all’opinione pubblica nazionale, indirizziamo dunque il nostro appello: aiutateci a non scappare via, aiutateci a vivere ancora nella terra dei Nostri Padri, dove abbiamo la nostra storia, le nostre radici, le nostre tradizioni, la nostra fede, la nostra Certosa.
Il Comitato civico Pro-Serre
Serra San Bruno
6 ottobre 2011: Pensiero Laico
In tempi di crisi economica globale, di stati sull’orlo della bancarotta e di ingenti tagli del governo Berlusconi alle risorse destinate agli enti locali, circa due milioni di euro sono stati deliberati d’urgenza per l’organizzazione della visita a Lamezia Terme del capo della chiesa cattolica.
Per l’esattezza 1 milione 340 mila stanziati dal comune di Lamezia Terme e 600 mila euro deliberati dalla Provincia di Catanzaro e dalla Regione Calabria. A ciò va aggiunta l’area, in pieno piano API, offerta gratuitamente alla curia per la costruzione della nuova cattedrale e per la realizzazione di edifici dedicati all’istruzione, vale a dire, scuole private cattoliche.
Ci sembra inoltre fuori luogo l’affermazione del sindaco Speranza circa il ribasso di aggiudicazione della gara per la sistemazione dall’area Ex SIR: affermare con entusiasmo che è stata aggiudicata una gara con un ribasso di circa il 40% (in realtà è del 49.32%) significa non aver chiaro cosa potrebbe rilevare un ribasso cosi elevato soprattutto in Calabria e nel resto del Mezzogiorno d’Italia.
La chiesa certamente non ha bisogno di tutti questi fondi pubblici perché al proprio patrimonio “sovrano” vanno aggiunti i circa 900 milioni di euro che ogni anno incassa tramite l’8 per mille, e le donazioni che arrivano da ogni parte del mondo. Inoltre il governo italiano l’ha esentata pure dal pagamento dell’ICI, nonostante una sentenza contraria della Corte Costituzionale e la minaccia della UE di aprire un processo all’Italia per “aiuti dello Stato a Enti ecclesiastici”.
Se tutto ciò non bastasse, la curia lametina ha già avviato la macchina del merchandising: sul sito internet creato appositamente per lo storico evento, ilpapaalamezia.it, si vende veramente di tutto: t-shirts, cappellini, foulard, bandierine, ovviamente tutto a prezzi ultrapopolari, perché la chiesa cattolica non può in nessun modo venir meno ai voti di obbedienza, castità e povertà!
Un evento quindi a costo zero per la chiesa lametina. Anzi, l’evento stesso diventa occasione per incassare qualche migliaio di euro. Allora una considerazione ci viene spontanea: dei voti di obbedienza, castità e povertà l’unico rimasto in piedi è solo quello dell’obbedienza… al potere ed al denaro!
Se ancora dovesse esistere il concetto di “laicità dello Stato” (e quindi degli enti pubblici locali) chiediamo ai nostri amministratori perché tutto questo denaro pubblico – prelevato dalle tasche dei contribuenti lametini e calabresi (anche non cattolici) – non sia stato utilizzato per migliorare le pessime condizioni sociali in cui versano molti cittadini calabresi?
Eppure le emergenze in città e nel resto della Calabria sono tante: adeguamento e risanamento delle scuole, realizzazioni di asili nido, creazione di nuovi posti di lavoro, sostegno al reddito con il salario sociale ai disoccupati e ai giovani inoccupati, sostegno ai disabili, sostegno alle pensioni minime, miglioramento del servizio di assistenza domiciliare, abitazioni per le fasce meno abbienti ecc…
Ancora una volta i nostri governanti hanno scelto la scorciatoia del consenso facile giocando sul sentimento religioso dei cittadini, bruciando così due milioni di euro per un evento di poche ore che, nella migliore delle ipotesi, lascerà invece che giustizia e dignità sociale soltanto un vago ricordo nella mente dei cittadini calabresi.
Invitiamo pertanto i cittadini, le associazioni, il movimento, le organizzazioni politiche e sindacali a partecipare al sit-in “PENSIERO LAICO” che si terra giovedì 6 OTTOBRE alle ore 18,30 c/o l’area pedonale di C.so G. Nicotera.
Comunicato Giovani Comunisti Calabria
Il 9 ottobre prossimo papa Ratzinger, detto anche Benedetto XVI, farà visita sia a Lamezia Terme che a Serra San Bruno, popoloso centro montano in provincia di Vibo Valentia sede della Certosa fondata da Bruno di Colonia. Per quanto vi può sembrare strano noi non abbiamo niente in contrario in quanto rispettiamo il credo di ciascun essere vivente sul nostro pianeta e, da comunisti, riteniamo giusto che qualsiasi persona, papa compreso, è libera di viaggiare oltre i propri confini nazionali, a patto però che questo viaggio venga fatto e finanziato con i soldi dello Stato Vaticano (tra i più ricchi del mondo). Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza (SEL), nei giorni scorsi ha tenuto un confronto con alcuni giovani lametini che si sono giustamente posti alcune domande sullo sperpero di denaro pubblico. In questo confronto il sindaco ha dichiarato che la visita del papa avverrà in modo SOBRIO.Per Gianni Speranza l’aggettivo sobrio significa: palco di mt. 45 x 20 x 18 mt di altezza., 30 cardinali al seguito, 300 autorità presenti, orchestra, centinaia di cantori, 500 mila euro per attrezzare l’area, 150 mila per organizzare la messa, spese varie pagate dalla provincia e regione per 600 mila euro, 640 mila euro per il restauro di 3 chiese cittadine, regalo di 8300 mq di terreno comunale per costruire chiese e una scuola privata. Lo stesso invito sembra sia stato accompagnato da un libro del ‘400 che prima era della biblioteca comunale e adesso appartiene alla biblioteca vaticana!!! Abbiamo anche potuto constatare che ulteriori fondi pubblici, di provenienza comunale, sono stati impegnati con procedura di urgenza e a tal proposito vorremmo tanto sapere dove sta l’urgenza!!! Il Comune di Lamezia Terme ha pure avviato in queste settimane un programma straordinario di manutenzione della viabilità pubblica sulla quale transiterà il corteo papale, con interventi di asfalto delle strade, realizzazione di marciapiedi, cura del verde e messa in sicurezza per un importo non ancora quantificabile, ma comunque stimabile in decine e decine di migliaia di euro, forse centinaia. Tali lavori si potevano fare prima come si potevano fare dopo la visita del papa, ma si è deciso di farli a ridosso, e non a caso. La somma complessiva di risorse pubbliche mobilitate per l’occasione dal Comune di Lamezia Terme è pertanto pari ad almeno 3.000.000 €, per la metà o quasi in denaro contante. Ma il totale è destinato a crescere. Anche a Serra San Bruno la musica non cambia. Solo (e sottolineamo SOLO) a ridosso della visita del Santo Padre, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi (PDL) ha deciso di riqualificare alcune zone della cittadina. Perché proprio ora? Perché non fare questi interventi subito dopo la visita del Papa? A voi la risposta….
Sono dati scioccanti, anche se conosciamo benissimo le eccentricità degli amministratori e/o dei militanti di S.E.L. Un esempio eclatante è quello di qualche settimana fa ad Ancona, durante il congresso eucaristico nazionale, dove interveniva per la chiusura dei lavori anche il pastore tedesco Ratzinger, in tutta la città aleggiavano dei manifesti di SEL che ringraziavano il papa e gli auguravano un buon congresso.
lo sperpero di quasi 3 milioni di euro di denaro pubblico finanziato da Comuni, Provincia e Regione Calabria ci pare a dir poco VOMITEVOLE , forse chi governa le nostre istituzioni si è dimenticato che la nostra regione ha tante altre e vere priorità! Le famiglie non arrivano alla seconda settimana del mese, i lavoratori e gli operai vengono continuamente licenziati in nome “della crisi del settore” (per rimanere sul tema dei lavoratori licenziati ci girano parecchio le scatole nel pensare che un cassintegrato che percepisce sui 650€mensili deve lasciare tra Comune e Regione Calabria quasi 35€ al mese senza che quei soldi si trasformino in servizi anche perché se stai male ormai in Calabria devi pagare sennò puoi schiattare (anche se sei in mobilità).
Non si può parlare di economia sostenibile(così come è avvenuto a Lamezia Terme nell’ intera rassegna sbilanciamoci!) quando si spendono tutti questi soldi per ospitare il papa a Lamezia! Questa non è una spesa sostenibile! Una spesa sostenibile sarebbe investire questi soldi per aiutare famiglie in difficoltà, costruire alloggi popolari per coloro che non possono permettersi un affitto, aiutare le scuole ormai messe in ginocchio dalla riforma Gelmini (i nostri istituti molto spesso si ritrovano senza i beni essenziali , quali carta igienica, acqua, strumenti per lo svolgimento delle lezioni e strutture idonee dove svolgere queste ultime), pagare insegnanti di sostegno per i ragazzi disabili. Ecco, questo sarebbe veramente da buoni cristiani, ma sanno solo riempirsi la bocca di belle parole le chiese e le istituzioni..l’ipocrisia regna sovrana.
Abbiamo una statale Jonica (106) detta anche la strada della morte che versa in condizioni di abbandono;
Una SA-RC che è un cantiere infinito da tantissimi anni, che ne parliamo a fare?
Abbiamo parecchi ospedali in ogni provincia a rischio chiusura;
Abbiamo 408 comuni, cioè il 100% dei comuni calabresi a rischio idrogeologico;
tanti altri comuni che versano nell’ emergenza rifiuti, anche la stessa Lamezia Terme.
I giovani calabresi non hanno nessuna possibilità di futuro, sia per l’ elevato tasso di disoccupazione sia per il fenomeno ‘ndrangheta, non ci si sente nemmeno tutelati nell’ avviare una professione o aprire un attività senza dover fare i conti con questa cruda realtà!!!
E questa è solo una piccolissima lista delle cose che si potrebbero fare nella nostra regione e 3 milioni di euro non erano male per cominciare a fare qualcosa di concreto invece di buttarli via così!!!
Ci sono diverse piaghe sociali che segnano il nostro territorio, costretto alla paralisi e abitato da giovani senza speranza nel futuro, giovani che non hanno bisogno di sermoni né di prediche, bensì di concretezza e certezza in un domani dignitoso!
Il sindaco Speranza ha ribadito la sua serenità su come si stiano svolgendo i preparativi del 9 ottobre. Caro sindaco, noi siamo fermamente convinti del fatto che lei cerca di giustificarsi con fiumi di parole inutili e giustificazioni non del tutto veritiere ,ma non ci facciamo intontire facilmente! L’amministrazione di Lamezia Terme è già in deficit e i costi della visita del papa non possono pesare sul bilancio di un comune in difficoltà né sulle spalle dei suoi cittadini, quei cittadini onesti che fanno sacrifici per arrivare a fine mese e nonostante ciò pagano regolarmente le tasse!
Non siamo contro la visita del papa ma contro il suo finanziamento pubblico, soprattutto in un momento in cui molti servizi vengono tagliati per diminuire la spesa pubblica. E’ soltanto un folle sperpero di denaro!!!
IN CALABRIA NON ABBIAMO BISOGNO NE DI PONTI E NE DI PONTEFICI
GIOVANI COMUNISTI CALABRIA
Cari cittadini di Lamezia Terme
nelle scorse settimane anonymous hanno lanciato una campagna di informazione sulla visita del papa nella vostra città.
Si tratta di una azione pacifica e nonviolenta che ha l’obiettivo di garantire il rispetto dei diritti democratici dei cittadini e delle regole di trasparenza nella gestione dei beni comuni. Noi non siamo contro la visita del papa e rispettiamo il credo di ciascun essere vivente sul nostro pianeta, ma combattiamo le ingiustizie, la corruzione e i nemici della verità e della libertà.
Noi ci siamo interrogati sui costi di questa visita, sulla provenienza dei finanziamenti e sulla loro puntuale destinazione, voce per voce, e grazie alla mobilitazione di tante persone che hanno ricercato insieme a noi risposte a queste semplici domande in alcune settimane siamo giunti alla conclusione che la visita del papa sarà interamente finanziata con fondi pubblici, comunali provinciali e regionali, per un importo diretto pari a € 1.250.000 così ripartito: 650.000 € dal Comune di Lamezia Terme, 500.000 € dalla Regione Calabria, 100.000 € dalla Provincia di Catanzaro.
Per una restante parte, che non si può comunque considerare “irrisoria”, la visita sarà finanziata anche dai tanti fedeli che parteciperanno all’evento contribuendo con offerte personali in denaro per la copertura delle spese di trasporto fino all’area industriale ex-Sir ex-Biofata ora LameziaEuropa ed attraverso l’acquisto di magliette, cappellini, foulard, acqua, panini, ombrellini e quant’altro verrà loro offerto in quella giornata, direttamente o per il tramite delle parrocchie della Diocesi e dell’intera Calabria.
Della suddetta cifra risulta che 250.000 € siano stati già assegnati direttamente alla Curia della città per la gestione diretta delle spese necessarie, mentre ad oggi non si conosce ancora l’esatta assegnazione del contributo offerto dalla Regione Calabria né le modalità di erogazione nè i soggetti destinatari.
Abbiamo anche potuto constatare che ulteriori fondi pubblici, pari a € 690.000, di provenienza comunale, sono stati impegnati con procedura di urgenza con la motivazione della imminente visita papale per ristrutturare e abbellire gli uffici ed i principali luoghi di culto della città, tra cui la Cattedrale.
La somma totale dei fondi pubblici impegnati per l’occasione dell’evento del 9/10/2011 è pertanto pari a 1.940.000€, di cui 1.340.000 €, pari a circa il settanta per cento, a carico dell’amministrazione di Lamezia Terme, in parte prelevati, per di più, dal fondo di riserva del Comune.
Sempre in occasione dell’evento il Comune di Lamezia Terme ha anche concesso gratuitamente alla Curia una porzione di terreno edificabile nell’area polifunzionale, proprio di fronte al Palazzo Comunale di Via Perugini, di oltre 8.000 metri quadri per la costruzione di una nuova Cattedrale, una conCattedrale, intitolata a San Benedetto, patrono d’Europa e degli ingegneri, oltre che per la costruzione di altri edifici da destinare a uffici ecclesiastici e istituti privati di istruzione, naturalmente esenti ICI. Il valore di mercato di tale cessione è quantificabile in almeno 1.660.000 €, forse di più.
Il Comune di Lamezia Terme ha pure avviato in queste settimane un programma straordinario di manutenzione della viabilità pubblica sulla quale transiterà il corteo papale, con interventi di asfalto delle strade, realizzazione di marciapiedi, cura del verde e messa in sicurezza per un importo non ancora quantificabile, ma comunque stimabile in decine e decine di migliaia di euro, forse centinaia. Tali lavori si potevano fare prima come si potevano fare dopo la visita del papa, ma si è deciso di farli a ridosso, e non a caso.
La somma complessiva di risorse pubbliche mobilitate per l’occasione dal Comune di Lamezia Terme è pertanto pari ad almeno 3.000.000 €, per la metà o quasi in denaro contante. Ma il totale è destinato a crescere.
Non quantificabili sono ancora i costi straordinari di funzionamento della macchina amministrativa e di sicurezza, con vigili urbani, vigli del fuoco, personale sanitario e della sicurezza impegnati e delle navette gratuite messe a disposizione dal Comune tramite la società Multiservizi che trasporteranno i bambini, ma bastano pochi minuti per un calcolo approssimativo, così come ancora solo “stimabili” sono i costi che saranno sostenuti direttamente dai fedeli che parteciperanno all’incontro con il santo padre.
Se verranno confermate le previsioni di 100.000 fedeli presenti si potrebbe calcolare una previsione di entrate, sempre a sostegno delle spese ed eventualmente anche ad opere di beneficenza, pari a parecchie centinaia di migliaia di €. Basta infatti sommare i 4 € di trasporto in pullman più una maglietta o un cappellino, un panino ed una bottiglietta d’acqua e magari una piccola offerta alla propria parrocchia per arrivare ad una spesa procapite di almeno 10 €. Quindi un milione di € in tutto.
Siamo anche a conoscenza di ulteriori meccanismi di autofinanziamento dell’evento messi in atto attraverso l’offerta di spazi pubblicitari su pannelli elettronici localizzati nell’area ex-Biofata, ben visibili a tutti, e stiamo anche verificando la veridicità di indiscrezioni circa i costi sostenuti, ci auguriamo non con fondi pubblici, per l’acquisto di abiti religiosi per il santo padre, i vescovi e i chierici, confezionati per l’occasione da sartorie accreditate, e ci chiediamo infine cosa regalerà il sindaco al santo padre a nome della città e dei concittadini, e quanto costerà il regalo previsto dal cerimoniale, forse 25.000 € ?
Questo è quanto ad oggi ci risulta, ma ancora non ci soddisfa, perché intendiamo conoscere voce per voce la reale destinazione di ogni euro pubblico speso per l’occasione, non solo di provenienza comunale. E’ necessario un dettaglio analitico delle spese voce per voce. Riteniamo che sia un diritto per ogni cittadino del mondo. Siamo convinti che debba essere un dovere istituzionale e politico di ogni amministratore pubblico. Per questo continueremo a mantenere ancora in attività lo stato di coscienza online che ha fornito la spinta alle iniziative di informazione e discussione realizzate in queste settimane, e continueremo naturalmente a tenere tutte e tutti sempre informati.
Noi non siamo contro la visita del papa in Calabria, ma ci chiediamo come è possibile che oltre a tutti i privilegi di cui gode la Chiesa in Italia (8×1000, esenzioni ICI, IVA, IRAP, IRPEF, luce gratis, acqua gratis, gas gratis, finanziamenti alle scuole private cattoliche, insegnanti nominati dai vescovi e pagati dallo Stato, finanziamenti per la costruzione di luoghi di culto e tanto altro ancora per un valore complessivo di diversi miliardi di euro all’anno) siano ancora una volta i cittadini calabresi a doverne sostenere interamente i costi con fondi pubblici. A chi giova? Le persone fanno bene a interrogarsi su tutto ciò e a pretendere risposte chiare dai diretti interessati, da chi amministra la cosa pubblica.
Anche il santo padre nel corso della recente visita nella sua Germania ha pronunciato parole coraggiose di rinuncia alla ricchezza terrena ed a ciò che vi è di mondano nella Chiesa, affinchè essa riabbracci “la povertà” e si liberi del “fardello materiale e politico” per dedicarsi meglio alla propria missione. Noi condividiamo il suo appello. E’ ora di rinunciare.
La nostra più grande speranza rimane sempre quella di ricordare a tutti che la libertà, l’equità, la trasparenza, la verità, la partecipazione, sono più che parole, sono prospettive.
Nona Suomy
USB Calabria: la Curia invita il Papa a Lamezia. I cittadini pagano
Lamezia Terme – giovedì, 22 settembre 2011
VISITA DEL PAPA A LAMEZIA
Il Sindaco di Lamezia Terme nei giorni scorsi ha risposto su tutti gli organi di informazione alle nostre precise argomentazioni sui costi della visita del Papa a Lamezia.
A suo dire, i soldi (contrariamente a quanto scritto da noi), sarebbero “solo” 500 mila euro per aggiustare l’Area ex Sir e 150 mila euro dati alla Curia per l’organizzazione dell’evento, per un totale di 650 mila euro.