Benedetto XVI ad Arezzo: ma quanto ci costa?

  • Maggio 9, 2012 14:58

Da cronachelaiche.it

Domenica prossima Benedetto XVI si recherà in terra toscana: la “visita pastorale” coinvolgerà la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e la città di Arezzo.
Costo stimato 500 mila euro, di cui 90 mila dal Comune di Arezzo e 120 mila dalla Regione Toscana. Il resto lo pagheranno Governo, Provincia di Arezzo e Comuni interessati. Cioè tutti noi.
Un giardino pubblico, il Parco del Prato, appena risanato dall’amministrazione, sarà sventrato per fare spazio al solito maxipalco. Confermato l’abituale scenario di una città in stato d’assedio, comprese le strutture ospedaliere, allertate per le possibili emergenze.
Per finire, un fermaglio per la cappa del papa, gentile cadeaudel Comune aretino: in oro massiccio con al centro un bel rubino rosso.

Ma, afferma l’arcivescovo di Arezzo Riccardo Fontana, «tutta la visita è stata organizzata nella sobrietà più assoluta» e nella «parsimonia».
In effetti, rispetto ai due milioni per l’esposizione della Sindone a Torino (2010), agli altri due milioni per la visita di Ratzinger a Lamezia Terme (2011), ai circa quattro milioni per il congresso eucaristico ad Ancona (2011); ai cinque milioni per la beatificazione di Wojtyła (2011), stavolta trattasi di bruscolini.
Naturalmente saranno a carico del Governo le spese per gli spostamenti: in questi casi è generosa consuetudine concedere gli elicotteri dell’Aeronautica Militare Italiana per il trasporto, oltre che del pontefice, del suo segretario personale, del Prefetto della Casa Pontificia, del Reggente, dell’assistente, della scorta della Gendarmeria vaticana e della Guardia Svizzera. E poi i cerimonieri, i fotografi e i giornalisti dell’Osservatore Romano, gli operatori della Tv e della Radio Vaticana, il maggiordomo e il medico di fiducia.

Spicca ma non sorprende – in questo quadro peraltro giulivamente incurante della grave situazione economica del nostro paese – l’acritica, entusiastica adesione a iniziative del genere da parte delle amministrazioni locali che dovrebbero rappresentare tutti i cittadini, non solo quelli appartenenti ad una confessione particolare.
Il sindaco Giuseppe Fanfani prova a prospettare un ritorno a livello di immagine, e non solo, per la città: «La visita di un Papa è un evento eccezionale; è la prima volta che Benedetto XVI viene in Toscana e ha scelto Arezzo; l’evento andrà in mondovisione; in città giungeranno almeno 30mila pellegrini, molti dei quali per la prima volta». Lasciando presagire chissà quali affari per le strutture ricettive del territorio. Peccato che, come è d’uso, l’accoglienza della massa di fedeli verrà abilmente gestita da efficientissimi Enti ecclesiastici.

Uniche voci dissonanti, quella della senatrice radicale Donatella Poretti, che ha presentato un’interrogazione parlamentare sui pellegrinaggi d’oro del papa e quella del Comitato 13 maggio, che ha convocato per domenica un presidio laico in Piazza Zucchi.
Il resto è silenzio. O genuflessione controriformista. Il sedicente “rottamatore” Matteo Renzi invierà il gonfalone di Firenze: quello negato per i funerali dei senegalesi uccisi da un nazista lo scorso dicembre.