“COGITATIO EIUS REQUIESCAT IN PACEM. AMEN”

  • Ottobre 7, 2011 22:21

LAMEZIA TERME – “Riteniamo che in periodo di crisi sia assolutamente incosciente spendere così tanti soldi per la visita di un capo di Stato”. “Chiediamo che il denaro pubblico venga destinato ad attività che contribuiscano allo sviluppo della nostra terra”. Queste le parole che echeggiavano nel bel mezzo dell’isola pedonale di corso Nicotera intorno alle 18,30 di giovedì 6 ottobre. Il sit -in, organizzato da un Comitato cittadino costituitosi spontaneamente, ha pubblicamente denunciato lo spreco di denaro pubblico compiuto dagli enti locali calabresi in occasione della visita di papa Benedetto XVI del 9 ottobre. Le preoccupazioni del Comitato sono più che fondate: la Regione Calabria e la Provincia di Catanzaro hanno stanziato rispettivamente 500.000€ e 100.000€ per l’organizzazione dell’evento, mentre il Comune di Lamezia Terme contribuirà con 1.340.000€, (circa il 70% della somma totale dei fondi pubblici stanziati per l’evento). Totale: 1.940.000€. Una cifra spaventosa. Ma da dove arrivano tutti questi soldi stanziati dal Comune? Ce lo spiega Luciano Vasta, membro esecutivo dell’USB Calabria: ”I soldi a carico del Comune di Lamezia Terme sono stati prelevati soprattutto dal fondo di riserva del Comune. In teoria, quei soldi dovrebbero essere destinati a fenomeni eccezionali (per esempio in caso di calamità naturali). Probabilmente il Comune sarà costretto a ridurre i servizi pubblici e ad aumentare le tariffe”. Ma la cosa più incredibile è quanto seguita a dire Vasta: “La delibera del Comune affida 150.000€ alla Curia sine conditio: in parole povere, la Curia non avrà l’obbligo di rendere conto ai cittadini delle spese. Può farne ciò che vuole! Per questo motivo, USB e Comitato ‘9 Ottobre’ hanno chiesto con una lettera ufficiale che la Curia renda note le spese sostenute”. Come se quanto detto finora non bastasse, durante il sit-in viene denunciata anche la concessione gratuita alla Curia di un terreno edificabile di oltre 8000 metri quadri nell’aria polifunzionale di fronte al Palazzo Comunale di via Perugini. A cosa serve? Cito testualmente dal sito http://9ottobre.noblogs.org: “Per la costruzione di una “Concattedrale” (intitolata San Benedetto) e di edifici che diventeranno uffici ecclesiastici e istituti privati di istruzione. Il valore di mercato di tale terreno corrisponde a circa 1.660.000€”. “È scandaloso”, sostiene Vasta, aggiungendo: “Abbiamo già chiesto di modificare parzialmente la delibera, escludendo quantomeno la possibilità che vengano costruite scuole private con i soldi pubblici”(http://calabria.usb.it/index.php?id=85&tx_ttnews[tt_news]=34220&cHash=e84bb76f3b&MP=73-266). Insomma, tutto lascia presagire che, passata la festa, il sindaco Speranza dovrà affrontare una situazione economica tutt’altro che semplice. Anche perché alle suddette spese andranno ad aggiungersi i costi del funzionamento straordinario della macchina amministrativa e di sicurezza (vigili urbani, vigili del fuoco, personale sanitario, ecc.), non ancora esattamente quantificabili. Com’è possibile che la cittadinanza lametina appoggi questa “missione suicida” del sindaco Speranza? Probabilmente, la maggior parte dei cittadini vede nella visita del Papa un momento di riscatto per la città. In effetti, data la scarsa partecipazione dei lametini al sit-in di protesta (non più di un centinaio di presenze), sembra quasi che i lametini siano convinti che questa visita possa portare dei benefici alla nostra città. “Non capisco per quale motivo qui a Lamezia sia impossibile affrontare serenamente una discussione riguardante la Chiesa cattolica o il papa”, afferma Laura Fazzari, una delle organizzatrici del sit-in: “È evidente che la visita del papa sarà del tutto irrilevante per le sorti della nostra terra”. Cogitatio eius requiescat in pacem. Amen.

Donato Parente