Archives for Settembre, 2011
IL RACCONTO DELLA TRE GIORNI DI SBILANCIAMOCI
dal settimanale Mezzoeuro12-18 settembre 2011
Speranza sempre più solo
di Antonello Iovane
“Sbilanciamoci!” è una campagna di sensibilizzazione composta da 47 organizzazioni della società civile che, sin dal 1999, si impegnano a favore di un’economia di giustizia e di un nuovo modello di sviluppo fondato sui diritti, l’ambiente e la pace. La decima edizione del forum di questo movimento si è tenuto a Lamezia Terme con il tema “Gioventù sprecata” dedicato all’impatto della crisi economica sulla condizione dei giovani. La giunta comunale a guida Speranza, riunitasi il trenta di giugno, ha deliberato l’adesione alla manifestazione stanziando 15.000 euro, intervenendo nel settore cultura nonostante l’assenza dell’assessore al ramo Tano Grasso che orami è sotto il 20% di presenze per quel che riguarda le riunioni di giunta. Memore della esperienza logistica del festival Trame, se ne è ripetuta la strutturazione dell’iniziativa con dibattiti realizzati in piazzetta San Domenico e nel vicino Palazzo Nicotera nel cui chiostro si è svolto l’incontro di apertura “L’economia, il lavoro, i giovani”. Il sindaco nel dare il via alla discussione ha spiegato come cerca di “lottare la marginalità collegando Lamezia alle migliori iniziative che vi sono nel nostro paese, dalla Biennale di Democrazia a Sbilanciamoci”, non dimenticando di curare l’immagine mediatica di Lamezia Terme poiché, a detta del sindaco stesso, “della nostra città ne stanno parlando tutte le trasmissioni radiofoniche, televisive nonché i giornali, siamo al centro della parte più innovativa dell’opinione pubblica italiana”. Una manifestazione che si propone più per i mezzi di comunicazione che per la gente, visto che presenziano meno di cento persone al primo appuntamento, compresi gli addetti ai lavori. Molto più seguito, invece, l’incontro tra il Sindaco di Lamezia ed il sindaco di Napoli, grazie anche alla popolarità di Luigi De Magistris. Un dibattito iniziato con qualche difficoltà poiché il service audio era unico per l’intera manifestazione, dunque, è stato necessario attendere la chiusura di un incontro prima di iniziarne un altro in un posto differente. Nell’ambito del tema “il ruolo dei sindaci e delle amministrazioni locali”, sui cui si son confrontati i due primi cittadini, Speranza ha denunciato i tagli scellerati del Governo nazionale che lo hanno costretto ad aumentare le tasse per non togliere nemmeno un euro alle politiche sociali.
SPERANZA “NON CI SONO I SOLDI”. E IL MILIONE DI EURO?
Tagli previsti, invece, per tutti gli altri settori in quanto “non ci sono i soldi”, dichiarazione stridente con il milione di euro circa che, a vario titolo, il comune ha stanziato per la visita del Papa in città. De Magistris, da leader nazionale di partito, oltre che da sindaco di Napoli, fa un discorso di più ampio respiro nazionale, sottolineando le pecche del Governo Berlusconi, come ad esempio lo scudo fiscale che “ha regolarizzato le somme illegalmente portate all’estero da gente di malaffare, reintroducendo in Italia capitale illecito”. Non mancano le proposte da parte dell’ex magistrato, da una più efficiente lotta all’evasione fiscale alla tassazione delle rendite finanziarie, fino a raccontare la sua esperienza di primo cittadino illustrando le politiche intraprese per spiegare che un alternativa è possibile. Esportare il “modello Napoli” fatto di lotta agli sprechi, “avendo il comune di Napoli 21.000 dipendenti la prima cosa che ho fatto è stracciare tutti i 125 contratti di consulenza esterna” afferma De Magistris “accorperò le oltre 20 società partecipate fino a farle diventare 6, risparmiando notevolmente sui costi dei relativi consigli di amministrazione”. Una vera e propria acclamazione dei presenti accoglie la notizia dell’avvenuta eliminazione delle auto blu per gli assessori della giunta partenopea. Un parlare appassionato quello del sindaco di Napoli che, nel proseguire il discorso, va a toccare a sua insaputa dei punti di difficoltà del suo collega lametino. “La critica è linfa per un amministratore che deve mantenere sempre vivi i contatti con la popolazione chiamandola a governare insieme ai politici eletti, senza chiudersi nei palazzi” cosa che viene invece contestata al Sindaco Speranza dai partiti e da alcuni consiglieri di maggioranza dissidenti. Ed ancora, mentre De Magistris parla di 30.000 immobili del comune recensiti ed in via di assegnazione alle associazioni, a Lamezia Terme chiudono gli spazi sociali collocati nei beni pubblici come lo “Spazio Aperto Giovani”( già evidenziato in una nostra precedente inchiesta) o lo spazio sociale ”ex Macello”. Nel capoluogo campano si incentiva la differenziata dicendo no ad inceneritori e discariche, nella città della piana è in progetto l’ampliamento della discarica comunale. A Napoli si favorisce l’utilizzo pubblico e condiviso dell’acqua, per abbattere i costi e razionalizzare i consumi, a Lamezia si è scoperta la città delle fontane distrutte, come già abbiamo denunciato. Contraddizioni che vengono colte e denunciate su di un volantino intitolato “ Sbilanciarsi? Difficile quando l’equilibrio è precario” a firma di una serie di associazioni e partiti quali Casa della Legalità, Altra Lamezia, Comitato lametino Acqua pubblica, Comitato Piazza D’armi, Lamezia Rifiuti Zero, RDT Franco Nisticò, Rifondazione Comunista, Sinistra Critica e Usb.
IL VOLANTINO CHE HA INFASTIDITO NUCCIO IOVENE
“Riteniamo che nel sostenere iniziative del genere che parlano di modelli sostenibili, di salvaguardia ambientale, di integrazione di giovani in ambito globale” affermano i firmatari “sarebbe necessario attuare questi buoni propositi e questi principi prima di tutto sul territorio per non rischiare, anche agli occhi degli importanti ospiti presenti, di fare la figura dei fessi”. Un volantino che è stato consegnato al loro arrivo all’aeroporto anche ad Agnoletto e Alex Zanotelli, ospiti della seconda giornata di dibattiti, fatto che ha fortemente innervosito Nuccio Iovene, ex parlamentare, oggi con diversi impieghi nell’amministrazione guidata da Speranza. Per tutta risposta, Alex Zanotelli, volantino in mano, sul palchetto di piazza San Domenico, scarna di presenze visto il parterre di ospiti, ha bacchettato Gianni Speranza sulle questioni dell’acqua e dei rifiuti. “Sei anni fa mi avevi promesso di costruire una casa dell’acqua che ancora non è stata realizzata, auspico che nei lavori di ristrutturazione della piazza qui vicino (piazza Mazzini) sia prevista tale struttura in maniera tale che tu mantenga la promessa data”. Critiche, inoltre, anche sulla delibera in favore dell’acqua pubblica adottata dal comune, troppo comodo dopo la vittoria dei referendum. Il prete comboniano, infatti, invita il sindaco “ad unirsi insieme ad altri sindaci, come quello di Cosenza, per citare in tribunale la Sorical”. Sulla spazzatura, invece, il rimprovero riguarda la raccolta differenziata, “dovete impegnarvi per arrivare al 70% e non lavorare per costruire nuove discariche o ampliare quella di Pianopoli”. Una differenza tra quanto si dice all’interno del Forum e la realtà vissuta a Lamezia che emerge anche nella discussione “Giovani, pace, legalità: e il servizio civile?”. Licio Palazzini, presidente ARCI servizio civile spiega che “il servizio civile è un modo per affrontare diverse tematiche come ad esempio quello delle legalità, e non deve essere uno strumento per i politici di turno per creare proseliti e consensi elettorali”, nella città della piana, invece, Marco Grande, rappresentante di IDV giovani, chiede delucidazioni , ancora oggi inevase, in merito ai “criteri che sono stati applicati per giungere alla scelta dei ragazzi del servizio civile” visto le polemiche sorte, soprattutto in rete, sulla presenza, tra i vincitori, di molte persone che pochi mesi prima erano protagonisti in prima linea della campagna elettorale per le amministrative. ragazzi che, insieme a tutti gli altri obiettori, erano presenti in sala, la quale altrimenti sarebbe risultata vuota. Un parlare, dunque, tra di loro, in “famiglia”, ciò che è accaduto anche nei dibattiti mattutini.
CALLIPO CONTESTA LE MAZZETTE
La mattina di venerdì pochi astanti ascoltano la denuncia di Pippo Callipo sul sistema, da lui conosciuto, attraverso il quale le imprese di costruzione del nord pagano la mazzetta alla ‘ndrangheta. “Nessuno mi ha convocato per chiedermi quale sia questo metodo né come faccia io ad avere tali informazioni” afferma l’ex candidato alla presidenza della Regione Calabria, “ è necessario realizzare interventi concreti volti a far passare la paura che ha il popolo calabrese nel denunciare, poiché convegni e congressi per parlarci addosso non servono a cambiare la Calabria” a conferma di quanto da noi rilevato e verificatosi anche nell’ultimo appuntamento di Sbilanciamoci, svoltosi di sabato mattina, dove Don Giacomo Panizza ha relazionato davanti una platea composta per lo più da rappresentanti della Progetto Sud, comunità che lui stesso dirige. Il sacerdote ipotizza l’esistenza di un futuro alla sola condizione che “noi adulti iniziamo a camminare insieme ai giovani, rimescolandoci con loro, solo in tal modo la nostra gioventù passata non sarà stata sprecata”. La questione è che a tali appuntamenti mancano proprio i giovani, totalmente assenti nella tre giorni, come del resto la gran parte dei cittadini lametini. E se l’assessore alle politiche giovanili, Rosario Piccioni, sottolinea come “il governo è a Cernobbio in una villa privata, accessibile solo agli addetti ai lavori, noi siamo a Lamezia in luoghi pubblici aperti alla gente”, Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci, conferma proprio l’assenza della gente rendendo noti i dati ufficiali sull’ affluenza nell’arco delle tre giornate della manifestazione nazionale, ovvero solo 940 persone. In tal maniera perde di efficacia il documento finale con le dieci proposte per affrontare le condizioni dei giovani di questo paese, dalla lotta alla precarietà al diritto allo studio. Proposte che, tra l’altro, come affermato dallo stesso Marcon, non sono la sintesi delle tre giornate lametine, in quanto il documento era datato, già presentato alla stampa mesi addietro. Del resto il cattivo esempio lo hanno dato gli stessi politici, tutti assenti.
CONSIGLIERI COMUNALI ASSENTI, IDV ATTACCA SPERANZA
Nessun esponente di centrodestra, ma nemmeno rappresentanti del centrosinistra lametino, in primis i consiglieri comunali di maggioranza, sempre più distanti dall’attuale governo cittadino, con cui solo un anno e mezzo fa furono vinte le elezioni. “Nel corso dell’iniziativa Sbilanciamoci il nostro Sindaco ha dato di nuovo l’idea di una città che non esiste per gettare per l’ennesima volta, fumo negli occhi ai nostri concittadini” sono il duro attacco da parte di Italia dei Valori, la quale chiede una forte inversione di marcia all’Amministrazione comunale sperando che “il Sindaco si dedichi di più alla concreta amministrazione comunale e meno a saltellare nei vari salotti antimafia”. Un vero e proprio manifesto di sfiducia verso Gianni Speranza che, finita la kermesse, va incontro ad un caldo autunno riscaldato dal fuoco amico.
Area Sir, dai fantasmi dello sviluppo alla visita del papa
I progetti falliti, l’archeologia industriale e un decollo sperato e mai avvenuto. Il 9 ottobre la visita di Benedetto XVI toccherà uno dei simboli (in negativo) della Calabria. Mentre il merchandising si prepara
LAMEZIA TERME Benedetto XVI vedrà un pezzo della Calabria sperata, progettata e rimasta lettera morta. A due passi dall’area in cui sarà accolto il 9 ottobre, nella zona industriale di Lamezia, i comignoli della vecchia Sir sono un pezzo di archeologia industriale conservato per i posteri. Non a memoria di quello che lo sviluppo ha prodotto, ma di ciò che non è mai stato. Le ruspe e i camion sono al lavoro. La polvere e la terra filtrano i raggi del sole: si lavora nello spazio immenso che accoglierà i fedeli. Non è la prima volta che quella terra e quella polvere attendono un evento epocale. È passato qualche anno, la geografia politica della Regione è cambiata e la speranza di veder nascere il progetto della Biofata è definitivamente riposta in un cassetto. Eppure la prima pietra era stata collocata al posto giusto. Evidentemente sarebbe servita una costruzione più solida. Non lo immaginavano Pino Galati, all’epoca sottosegretario all’Industria del governo Berlusconi, e Giuseppe Chiaravalloti. Correva l’anno 2004, e sui fallimenti dell’area Sir stavano per calare circa 100 milioni di euro. Tanti ne aveva stanziati il Cipe per un progetto agroindustriale che avrebbe dovuto essere completato entro il 31 dicembre 2005. Risultato: quasi un decennio dopo, in quell’area vuota, le ruspe lavorano per rendere possibile la visita del pontefice.
Negli ultimi nove anni tra polvere e terra non si è aggirato solo il fantasma della Biofata. Lo spazio è così grande da poter accogliere ogni idea, anche la più irrealizzabile. A Leopoldo Chieffallo, consigliere regionale socialista, sarebbe piaciuto trasformare il nulla in un autodromo. Aveva scritto una lettera all’allora presidente della giunta regionale, Agazio Loiero. Chieffallo aveva il dubbio che il progetto della Biofata fosse «abortito prima di nascere». E aveva ragione. Fallì anche il suo, però. E i maligni dissero che era stato lo stesso Loiero a bloccarlo. Agazio aveva altri piani per l’ex Sir. Voleva costruire una cittadella del cinema. Aveva attivato i contatti giusti, con il direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, e i tedeschi della “Bavaria film”. Non se ne fece nulla, anche perché a quei tempi Saccà era intercettato e il suo progetto di passare da dipendente pubblico a imprenditore finì, di striscio, in un’inchiesta della Procura di Napoli. Peccato, perché – sempre nei colloqui finiti nei brogliacci – si diceva che quell’area fosse dotata di una luce speciale. Ideale per il cinema. Ma anche per diventare un attracco turistico. Questa proposta è più recente: arriva da Torino ed è stata sponsorizzata da Francesco Grandinetti, imprenditore ed esponente lametino di Futuro e libertà, che si è offerto di aiutare l’idea di due aziende, la Prim srl e la Tozzi Holding, che hanno già progettato infrastrutture simili. Niente di fatto, almeno per il momento, mentre il pontile (altro lascito del fallimento del polo chimico) continua a cadere a pezzi e, sulla zona, aleggia il rischio ambientale sollevato da “Sinistra critica” con un ampio dossier fotografico e riportato da “Il Lametino”.
Le ruspe della ditta D’Auria (che si è aggiudicata i lavori di riqualificazione dell’area per un importo di 208mila euro intanto, lavorano. E il merchandising muove i primi passi. Il sito internet ilpapaalamezia.it vende di tutto: magliette, cappellini, foulard e bandierine. Prezzi popolari (da 1,5 a 3 euro), ma gli ordini devono essere consistenti (almeno 50 pezzi).
Le frotte di fedeli si preparano, i lavori fervono, il coro inizia a scaldare le voci e il 9 ottobre non sembra così lontano. Il vescovo di Lamezia, Luigi Cantafora, è certo che «la visita del papa sarà una svolta per l’intera Calabria». Chissà che non serva a veder rinascere l’ex Sir, l’area delle speranze deluse.
Pablo Petrasso
corrieredellacalabria.it
USB: Contro il Papa? No a favore dei cittadini!
Noi non troviamo scandaloso che l’amministrazione comunale si accinga ad onorare al meglio la presenza del Papa a Lamezia.
Per moltissimi cittadini cattolici quel giorno sarà un evento da ricordare ed è giusto che l’amministrazione comunale si adoperi affinché l’accoglienza sia degna dell’evento e faccia, quindi, tutto il possibile perché ciò avvenga.